COSENZA – Il cuore della burocrazia. Siamo sempre abituati ad immaginare, identificare, fotografare e raccontare la burocrazia con le fattezze
di un orribile mostro. Tre teste che fanno venire gli incubi, una mole pachidermica e le movenze elefantiache. Ma, per fortuna, a volte il mostro ha anche un cuore e quando questo succede, poche volte, ma succede, è giusto che faccia notizia. La notizia è quella della famiglia di marocchini, composta da Jhamalia, dai suoi tre figli piccoli e dal marito disabile (non ha una gamba, non può lavorare). La famiglia marocchina vive, abusivamente, in uno stabile di via Rivocati. Ma da quello stabile qualcuno aveva deciso che dovevano andare via. Senza se e senza ma. “Dove andremo a vivere? Come faremo?”. Sono queste alcune delle domande che la donna marocchina s’è posta, guardando la sua casa e pensando che il foglio di sfratto sarebbe stato solo questione di ore. Ogni secondo che è passato, Jhamalia, non ha fatto altro che guardare i suoi tre gioielli, piccoli, troppo piccoli per capire che quel tetto sopra la testa che, li copre dalla pioggia, dal vento e dal freddo, sarebbe sparito, lasciando forse il posto a qualche baracca in disuso o, peggio ancora, ad un cielo, scuro, cupo e senza stelle. Ma la burocrazia, quando la lettera di sfratto è arrivata a casa della famiglia marocchina, ha deciso di far finta che quella lettera non fosse mai arrivata. Almeno, per un altro pò di tempo, infatti, chi di dovere, s’è messo una mano sul cuore, sulla coscienza e sugli occhi e ha deciso che Jhamaila e i suoi cari vivranno ancora in quello stabile di via Rivocati. Fino a quando, non si sà. Ma lo sfratto, per il momento, è solo rinviato. Certo la storia di Jhamila, non è diversa da quelle di tante altre famiglie, straniere e cosentine, accomunate tutte dallo stesso comune denominatore: il disagio. L’emergenza abitativa, purtroppo, a Cosenza ha radici antiche e i numeri lo evidenziano in maniera drammatica. Conti in mano, solo nell’ultimo anno in città sono stati ben 800 i provvedimenti di sfratto sollecitati ed eseguiti in città. La burocrazia ha un cuore. Vero, peccato che batta solo in alcuni momenti.