COSENZA – Fiuto investigativo, occhio elettronico e minuziosa descrizione. Sono stati questi gli elementi essenziali, sui quali i carabinieri
della stazione di Cosenza Nord, coordinati dal luogotenente Francesco Parisi, hanno lavorato, per dare un nome ed un volto agli autori di uno scippo, ai danni di un’anziana signora. La vittima, un’arzilla 84enne,lo scorso 28 dicembre, mentre stava tornando a casa, dopo essere stata a messa, venne scippata su via Isnardi. Due giovani, con indosso una felpa con il cappuccio, l’affiancarono e le scipparono la borsa, nonchè tentarono di strapparle la catenina d’oro dal collo. La pronta reazione dell’anziana li fece desistere dallo scipparle la catenina, costringendoli a darsi alla fuga, solo con la borsa. Il fatto avvenne di sera. Nonostante lo shock, l’ora tarda, il fredod pungente e la scarsa visibilità, nella mente e negli occhi dell’anziana rimase impressa l’immagine di un pupazzo su una delle felpe indossate dai ragazzi. Non solo, l’84enne, nell’immediatezza del fatto, diede agli inquirenti ulteriori, precisi e dettagliati indizi. Raccolta la denuncia, i militari dell’Arma s’accorsero che poco distante dal luogo dello scippo c’era una telecamera. Attraverso la visione dei filmati, infatti, i detective del luogotenente Parisi sono riusciti a vedere l’azione criminosa, isolando con fotogrammi anche i due. Il resto l’ha fatto l’Afis. Sfogliando e risfogliando, il book fotografico degli abituali “clienti” dell’Arma, i carabinieri sono riusciti ad individuare gli autori del colpo: L. S e C. I., entrambi minorenni. I detective della Benemerita, nel corso di una perquisizione domicviliare nell’abitazione dei due, hanno rinvenuto le felpe. Messi alle strette, i due minorenni, edopo aver cercato inutilmente di negare il fatto, fornendosi reciprocamente degli alibi falsi, hanno ammesso le loro responsabilità, spiegando che la vittima l’avevano “puntata” all’uscita della messa, che l’avevano seguita per scipparle la borsa, della quale poi si erano disfatti, gettandola tra le colonne dell’Autostazione. I due minorenni sono stati quindi denunciati a piede libero, alla Procura per i minorenni di Catanzaro.