Oggi alle 18 dovrebbe iniziare l’autopsia sul corpo di Gaia, la bimba deceduta a sole quaranta ore dalla nascita.
COSENZA – Il ginecologo aveva detto nell’ultima visita prima del parto che non vi era alcun tipo di rischio per la bambina. La coppia di genitori, lei 27enne albanese e lui 29enne di Pallagorio, ora vuole fare chiarezza sulla morte della figlia avvenuta quaranta ore dopo la nascita. Sei le persone indagate per il decesso della neonata avvenuto all’Annunziata dove la bimba era stata trasferita d’urgenza in elisoccorso dall’Ospedale di Corigliano Calabro. Ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale la piccola ha cessato di vivere a poche ore dal suo arrivo. Il padre che ha sporto denuncia rivolgendosi agli agenti della squadra mobile di Cosenza, avrebbe raccontato di aver visto sabato mattina un’infermiera con sua figlia in una culla termica che vomitava un liquido verde. Potrebbe essersi trattato di liquido amniotico erroneamente ingoiato dalla neonata. Già dal momento del ricovero della moglie vi sarebbero state delle anomalie. Innanzitutto i forti dolori addominali lamentati dalla donna che pare siano stati ignorati dai sanitari, la lunga attesa prima del parto, i ritardi nel trasferimento nel reparto di terapia intensiva ed infine il malessere della piccola rivelatosi poi fatale. Il ricovero all’ospedale di Cosenza dove sarebbero dovuti essere aspirati i muchi inghiottiti dalla bimba non sarebbe servito a nulla. Anzi. Il quadro clinico della neonata pare sia peggiorato minuto dopo minuto sino al suo decesso. Sulla salma, sequestrata dalla magistratura insieme alle cartelle cliniche, alle 18 di oggi saranno eseguiti gli esami autoptici indispensabili per accertare se la morte di Gaia poteva essere evitata e se l’ingestione del liquido amniotico sia stata provocata dalla negligenza dei sanitari. Intanto per consentire loro di nominare periti di parte sei medici (cinque di Corigliano ed uno di Cosenza) sono stati indagati per omicidio colposo.