La particolare mutazione del virus era stata individuata in due ospiti del CAS di Longobardi. La bambina è già negativizzata ma l’Asp di Cosenza, per precauzione, ha disposto i tamponi sulle due classi, una elementare e una materna, che la bimba e la sorella frequentano
COSENZA – Il tampone della bambina di 9 anni, unitamente a quello dei familiari, era stato inviato al Celio di Roma dalla task force dell’Asp di Cosenza per essere processato. Il padre della bimba è rimasto positivo al virus per diverso tempo, e intanto i familiari erano stati messi in quarantena e in isolamento. Il fatto risale però, allo scorso gennaio. Per ottenere i risultati del sequenziamento effettuati al Celio, possono trascorrere anche settimane e solo oggi si è scoperto che la figlia maggiore della coppia di 9 anni, era positiva al ceppo della variante.
La bambina comunque è già negativizzata ma l’Asp di Cosenza, appreso il risultato del Celio, nonostante le bimbe non siano andate a scuola da domani per precauzione, procederà ad eseguire comunque i tamponi sulle due classi, una elementare e una materna, che le due bambine frequentano a Cosenza. La particolare mutazione del virus era stata individuata in due ospiti del CAS di Longobardi e anche in quella circostanza, grazie al lavoro della task force dell’Asp e della struttura che ospita i migranti, la situazione è stata contenuta.