Tutto fermo all’ospedale militare di Vaglio Lise in attesa che vengano avviati i protocolli. La Regione solo sabato notte ha inviato una delibera alle parti che chiarisce alcuni dettagli ma al momento l’ospedale non è operativo
COSENZA – In perfetto stile italiano, o per meglio dire calabrese, l’ospedale militare di Cosenza, allestito nell’area di Vaglio Lise e richiesto per alleviare lo stato d’emergenza sul territorio provinciale di Cosenza, è stato annunciato, montato, inaugurato dal ministro Francesco Boccia, ma al momento è tutto fermo.
Ad onor di cronaca l’unico servizio attivo sin dall’inizio è quello del laboratorio per processare i tamponi. I 40 posti letto, più i tre di terapia sub intensiva, invece, sono ancora inutilizzati nonostante, secondo quanto riporta il bollettino dell’Azienda Sanitaria provinciale di ieri, in Pronto soccorso ci siano 5 pazienti positivi al Covid in attesa di essere allocati in reparto e solo ieri sono decedute 7 persone. Secondo quanto riferito dal commissario dell’Azienda ospedaliera Giuseppina Panizzoli «solo sabato la Regione Calabria ha inviato una nuova determina del presidente ff Nino Spirlì, che chiarisce le modalità di gestione e utilizzo dell’ospedale da campo da parte dell’Annunziata di Cosenza».
Nella delibera (n. 89 trasmessa alle ore 22 del 28 novembre 2020), il presidente Spirlì richiede l’avvio di “protocolli d’intesa per la definizioni di percorsi metodologici delle procedure organizzative ed operative” tra l’Azienda ospedaliera e l’Esercito Italiano.
«Non ho idea delle tempistiche – chiarisce la Panizzoli – perchè devo capire cosa c’è già nell’ospedale da campo, la gestione del personale e rendermi conto come avviare fattivamente, cosa dobbiamo fare noi e cosa loro». Rispetto alla situazione dell’ospedale dell’Annunziata la Panizzoli precisa: «i posti letto che abbiamo creato sono saturi ma la situazione è sotto controllo. Ci sono meno persone in attesa in Pronto Soccorso rispetto ai giorni scorsi».
E mentre solo ieri Cosenza ha registrato 7 nuovi decessi il personale militare che gestisce la struttura campale attende ancora di conoscere le procedure tecniche per avviare concretamente le operazioni e ricoverare i primi pazienti. Dall’Esercito infatti, fanno sapere che al momento non hanno ricevuto disposizioni da parte degli altri enti che concorrono alla gestione dell’ospedale da campo.