Pubblichiamo la riflessione di un tecnico di laboratorio biomedico della città di Cosenza impegnata nella manipolazione dei tamponi
COSENZA – “I tecnici di laboratorio sono stati esemplari per impegno, professionalità e senso del dovere contrastando efficacemente la diffusione del contagio. Il nostro ruolo, tuttavia, è ancora troppo marginale e poco riconosciuto.” Questa la riflessione, lo sfogo in un momento così difficile, di Maria, tecnico di laboratorio biomedico della città di Cosenza. La sue parole vogliono ricordare come gli operatori sanitari in campo in questa emergenza, sono i protagonisti assoluti, gli eroi che combattono questa battaglia per tutti noi. Anche quelli un po’ in ombra, di cui si parla poco e niente, come i tecnici di laboratorio, non molto conosciuti agli occhi della gente, ma che affrontano il rischio a fianco dei pazienti contagiati e dimostrano lo stesso coraggio e la stessa passione che anima tutti coloro che stanno svolgendo questa dura “missione”, in un momento storico tra i più difficili e tristi che il mondo intero sta attraversando.
“Sono un tecnico di laboratorio biomedico, assunta nella città di Cosenza con l’emergenza Covid-19, – si legge nella sua nota – impegnata con la manipolazione dei tamponi infetti e che quindi con coraggio, abnegazione e passione sono entrata da precaria nell’azienda sanitaria nel momento più drammatico della nostra storia, mettendo a rischio la mia stessa vita e salute e quella dei miei familiari; con mille paure, ansie e la stanchezza dopo turni interminabili, abbiamo portato avanti il lavoro abnorme giorno dopo giorno.
Nella cruda realtà, i tecnici di laboratorio sono stati esemplari per impegno, professionalità e senso del dovere contrastando efficacemente la diffusione del contagio. Sono una risorsa preziosa e insostituibile per il nostro sistema sanitario, purtroppo troppo spesso penalizzato e indebolito da varie cause. Il nostro ruolo nel nostro Paese è ancora troppo marginale e poco riconosciuto, quindi chiedo con l’auspicio e l’impegno nel prossimo futuro di diffondere le reali competenze di questa figura sanitaria nel terzo millennio, di spiegare concretamente ai cittadini che anche i tecnici di laboratorio concorrono a promuovere la loro salute nonostante l’enorme difficoltà in cui si trovano ad operare.
Un ringraziamento dunque a tutti noi operatori sanitari che quotidianamente siamo impiegati nella prevenzione e cura della Salute permettendo di garantire un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione Italiana. Ma soprattutto noi che non siamo eroi come veniamo ultimamente definiti ma siamo sempre gli stessi professionisti competenti, preparati, responsabili con un alto senso del dovere che chiedono principalmente rispetto e di non essere dimenticati quando l’emergenza sanitaria sarà terminata. Dunque a cosa è valso il nostro sacrificio? Avremo un ricompenso nella nostra futura carriera anche da ‘non precari’?”