Nuova misura cautelare nei confronti di Melania Angelica Serban, per la quale il gip di Cosenza Giuseppe Greco ha emesso la misura cautelare in carcere sia per concorso in omicidio volontario che rapina
COSENZA – Il gip del tribunale di Reggio Calabria, nelle settimane scorse, aveva ritenuto di non convalidare il fermo relativamente all’accusa per omicidio del 79enne e convalidava il fermo solo in ordine al delitto di rapina. Oggi il gip Greco, scrive che “diversamente da quanto opinato dal Tribunale di Reggio Calabria, sussistono gravi indizi di colpevolezza rispetto all’imputazione di concorso in omicidio volontario”.
Le indagini continuano perché la trentatreenne – secondo gli investigatori – farebbe parte di una vera e propria organizzazione attiva da anni sia nel Cosentino che nel Vibonese, specializzata nella consumazione di crimini in danno di anziani.
Sono diversi infatti gli elementi raccolti contro la donna tra cui almeno due testimonianze di cui una, un dipendente di Anas, che ha raccontato di aver visto il giorno prima della sua sparizione la donna in compagnia di Damiano Oriolo nell’auto della vittima. L’indagata inoltre, era in possesso del telefonino di Oriolo pochi giorni dopo la sua sparizione. E poi ci sono le intercettazioni che inchioderebbero la donna la quale in fase di interrogatorio aveva dichiarato di essere in Romania il 6 aprile del 2017, giorno della scomparsa di Oriolo ma la circostanza è stata smentita proprio dalle testimonianze. Angelica Melania Serban il 10 aprile 2017 è stata fermata a Castrovillari mentre era insieme ad un’altra persona e successivamente ignorando di essere intercettata aveva tentato di costruire un falso alibi mediante la redazione di un documento che attestasse che lei fosse in Romania in quel periodo.