In strada, davanti la sede dell’Ufficio scolastico provinciale la manifestazione questa mattina di docenti e personale Ata contro i ritardi e le anomalie per l’assegnazione degli insegnanti
COSENZA – Manca poco al suono della prima campanella in provincia di Cosenza e l’avvio del nuovo anno scolastico risulta particolarmente complesso. Non solo per l’adeguamento alle norme anticontagio da coronavirus, ma anche a causa di una serie di criticità ancora irrisolte da parte dell’Ufficio scolastico provinciale di Cosenza.
Ritardi e anomalie nelle procedure di assegnazione provvisoria ed utilizzazione dei docenti da parte dell’Atp di Cosenza, incongruenze registrate nel budget dei posti di sostegno e ritardi nell’evasione dei ricorsi sono solo alcuni dei problemi riscontrati e per i quali oggi i docenti si sono ritrovati davanti la sede del Provveditorato provinciale, supportati dal sindacato. Per tutti questi motivi stamattina, è stata inscenata una protesta davanti all’ufficio scolastico provinciale.
Umberto Calabrone, segretario della Cgil di Cosenza spiega «sono problemi che si sommano e che ogni anno puntualmente ritornano. Gli insegnanti mancano perché non hanno avuto le assegnazioni, e non solo per il sostegno. E’ una situazione complessiva di ritardi – spiega Calabrone – che hanno raggiunto il culmine e che ogni anno denunciamo. Sistematicamente però, chi di dovere non prende mai provvedimenti nei confronti di chi gestisce le assegnazioni e le designazioni dei docenti in provincia di Cosenza. Il tutto aggravato dall’emergenza della pandemia. Non ci sono ancora gli organici e a 10 giorni lavorativi dall’apertura delle scuole non sappiamo quali insegnanti dovranno lavorare».
La denuncia di una docente
«Sono stanca – ha raccontato Benedetta Leonetti docente di storia e filosofia – e adesso ho deciso di adire le vie legali, perché manca il dialogo con l’istituzione e soprattutto la trasparenza nelle procedure di assegnazione. Le cattedre ci sono, ma non vengono assegnate e quando succede non si comprendono i motivi per cui si “sceglie” una docente rispetto ad altri. Ci sono dei titoli, punteggi e una graduatoria, ma non c’è trasparenza nell’assegnazione. Per questo abbiamo presentato anche formale esposto alla Procura di Catanzaro, affinché valuti la presenza di eventuali irregolarità all’interno dell’Ufficio scolastico regionale».
Foto di Francesco Greco