COSENZA – Con le mani in bocca … degli altri. E’ finita con una denuncia per esercizio abusivo della professione, la “carriera” di due odontotecnici che si erano scoperti dentisti per vocazione. A smascherarli
c’hanno pensato i carabinieri del reparto speciale dei Nas di Cosenza, incuriositi da quel continuo via vai di gente da un palazzo di corso Mazzini. I militari del Nucleo antisofisticazione, coordinati dal luogotenente Vitaliano Ruga, prima di procedere all’irruzione, hanno effettuato minuziose indagini investigative, disposte dal sostituto procuratore della Repubblica, Donatella Donato. I carabinieri, dopo aver osservato a distanza lo studio ed aver visto che la solita clientela era in fila, sono entrati nel palazzo di corso Mazzini per procedere al controllo. Sia l’ingresso del portone che il pianerottolo dello studio, erano controllati da una telecamera che ha permesso alla segretaria, anche lei finita nei guai, di avvisare i due odontotecnici della sgradita visita. E non per un mal di denti. Addirittura, ai carabinieri dei Nas, i clienti, all’oscuro delle carte non in regola dei due finti dentisti, hanno raccontato che la segretaria, notando il loro ingresso s’era tolta le scarpe per non fare rumore, invitando i clienti a non fare rumore. Il gioco del silenzio e il nascondino ha ulteriormente convinto i detective che qualcosa davvero non andava. Una volta dentro, gli inquirenti hanno visto che la sala d’attesa era piena e che due due falsi dentisti e della solerte segretaria e complice non c’era traccia. Lo studio è stato posto, insieme a tutti i macchinari, sotto sequestro.