Il Diccap-Sulpl, Organizzazione Sindacale maggiormente rappresentativa della Polizia Locale Italiana, in merito al servizio giornalistico mandato in onda da Striscia La Notizia fa alcune precisazioni. Ma l’attenzione è rivolta anche alle problematiche interne al corpo di Cosenza
COSENZA – “Quello dell’abusivismo è un fenomeno molto diffuso e complesso nell’intero paese. Certo, nell’Italia Meridionale è molto esteso ed importante rispetto al resto d’Italia, ma ciò è facilmente spiegabile, ma non giustificabile, per la mancanza cronica ed atavica di lavoro. E’ nostro dovere, però -scrivono il segretario aziendale e il coordinatore regionale Antonio Tocci e Vincenzo La Cava del sindacato Diccap-Sulpl – nello specifico episodio fare chiarezza, e non per un mero spirito corporativistico, ma solo per doverosa informazione. Il collega intervistato dalla giornalista ha risposto ad una domanda precisa, e cioè: “ma se un cittadino paga il parcheggiatore abusivo che lo fa parcheggiare in una zona di divieto di sosta, voi Vigili Urbani, poi gli fate anche rimuovere la macchina?”
Il collega rispondeva a questa precisa domanda, dicendo: “no! in questi casi cerchiamo di essere tolleranti”. Ed è ovvio ed evidente che si riferisse al fatto che non si facevano rimuovere le auto durante le manifestazioni solo per un fatto di opportunità legato alla grande affluenza di auto che, in quelle circostanze, si riversano in grande numero nella zona dello stadio, legata quindi alla logica ed alla necessità del momento. Il collega non ha mai pensato di essere tollerante nei confronti dei parcheggiatori abusivi e, nè tantomeno, lo ha dichiarato. Ha sentito e capito male chi ha voluto sentire e capire male.
I rappresentanti sindacali invitano tutti a rivedere il filmato ed a risentire con attenzione le dichiarazioni del collega. “Ad ogni buon conto è opportuno ribadire che, l’esercizio abusivo del mestiere di parcheggiatore è un illecito amministrativo perseguibile in base al Codice della Strada, tale attività diventa reato quando vi è una richiesta precisa ed esplicita di denaro ed anche una velata o esplicita minaccia nei confronti dell’utente. Ovviamente se accade ciò, l’illecito si trasforma in reato, diventa minaccia e si badi bene che, questo, è un reato perseguibile su querela di parte, ossia il cittadino vittima del reato deve denunciare la cosa all’Autorità Giudiziaria o alle Forze di Polizia, indicando e riconoscendo l’autore, la minaccia non è reato perseguibile d’ufficio”.
La polizia municipale di Cosenza: “Disinteresse del nuovo dirigente”
“Fatta questa doverosa precisazione è giusto dire anche che, il personale della Polizia Municipale di Cosenza, è vero, in questo preciso momento storico è molto confuso perché, da quando è arrivato il nuovo Dirigente, che oltretutto è un architetto e quindi non ha competenze tecniche specifiche, non ha riferimenti. Lo stesso Dirigente è assente sia fisicamente (perché è assegnato ad altro settore e ad interim ricopre il ruolo di Comandante di p.M.), sia mentalmente perché non ha nelle corde la vocazione al Comando di un Corpo importante come quello della Polizia Locale di Cosenza”.
“Il suo disinteresse nei confronti del Corpo – spiegano Tocci e La Cava – traspare in ogni circostanza. Quando, per qualsiasi motivo, la Polizia Municipale viene attaccata, il nuovo dirigente non interviene mai. Si nota come non senta il senso di appartenenza. Il suo colpevole silenzio rende irritante la sua “presenza assenza” all’interno del Corpo. A tal proposito il sindacato ha già più volte richiesto un autorevole intervento del sindaco per incaricare un nuovo dirigente a tempo pieno, possibilmente con specifiche competenze in materia legale e giuridica, per ricoprire un incarico di tale importanza per la città. Infine di segnala che da anni il personale non frequenta corsi di aggiornamento e di formazione specifici per un corretto e professionale svolgimento delle attività proprie della Polizia Locale”. Infine l’appello a Sua Eccellenza il Prefetto “affinché intervenga autorevolmente, posto che recente giurisprudenza amministrativa impone che il responsabile del Corpo sia anch’esso appartenente alla Polizia Locale”.