Mense in sciopero, genitori in rivolta. Le scuole si attrezzano “si ai cibi caldi da casa”

Si acuiscono i problemi relativi alle mense scolastiche con i dipendenti senza stipendio che hanno deciso di scioperare. Le foto hanno fatto il giro del Web e scatenato la rivolta dei genitori. Nel frattempo alcuni istituti hanno detto si ai cibi caldi da casa

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COSENZA – “Spettabile Siarc questo secondo voi è un pasto da portare a scuola? Chiedete la solidarietà delle mamme con questi presupposti? Ma come vi viene in mente? Oggi avete toccato il fondo. Scioperate perché la Siarc, vostro datore di lavoro, non vi paga e gli studenti ne devono pagare le conseguenze? Il comune di Cosenza non paga la Siarc, ma voi non siete dipendenti comunali ma dipendenti Siarc, ed è la Siarc che deve pagarvi, non il comune”. Questo è solo uno dei tanti messaggi di mamme e papà a dir poco indignati dopo che in alcune scuole di primarie della città, nell’ora di refezione, agli alunni è stato dato per pranzo freddo con un panino, due fettine di prosciutto, due bocconcini e della frutta.

Immagini che hanno fatto il giro del Web e scatenato la rabbia dei genitoriIl comune saldi le spettanze all’azienda perchè non è giusto che di mezzo ci vadano i bambini. Io ho pagato il ticket e pretendo che venga servito. Mio figlio ha diritto a una pasto caldo” dice un’altra mamma.  Nel frattempo i dirigenti scolastici degli istituti, anche loro vittime di questa incresciosa situazione, si stanno adoperando per poter permettere ai genitori, che ne hanno fatto domanda, di portare da casa un pasto caldo ai propri figli, in attesa che la situazione possa tornare al più presto alla normalità.

I crediti del Comune verso la SIARC e quelli dei dipendenti

Il problema riguarda tutte le mense scolastiche che sono servite dalla Coop SIARC che svolge il servizio mensa e che avanza circa 600.000 euro di crediti dal Comune che non salda le spettanze all’azienda da quasi un anno. Azienda che, a sua volta, non sta pagando i dipendenti (sono oltre una trentina) che aspettano gli stipendi da settembre ed hanno annunciato lo sciopero. Un cane che si morde la coda ma sulle spalle delle famiglie e soprattutto dei bambini. Una situazione diventata insostenibile per i lavoratori che hanno attuto in questo modo loro forma di protesta, ovvero servendo piatti freddi e informando anche il Comune di Cosenza che a sua volta ne ha dato comunicazione agli istituti “saranno serviti piatti freddi e saranno garantiti i menu speciali se segnalati per tempo”. E se a breve non si avranno soluzioni positive – dicono i sindacati – la protesta si ripeterà anche domani e nei giorni a seguire. Senza dimenticare che l’appalto per il servizio di refezione, dopo che il 1 dicembre il comune aveva siglato una prima proroga, è nuovamente in scadenza e si sta lavorando per la procedura di affidamento del servizio fino alla fine dell’anno scolastico.

 

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