Protesta dei lavoratori call center Inps davanti la sede di piazza Loreto

Protesta questa mattina davanti alla Sede Inps di Piazza Loreto in concomitanza con lo sciopero nazionale dei lavoratori call center Inps.

 

COSENZA – Lavoratori e rappresentanti sindacali hanno protestato sulla questione inerente la clausola sociale e i dirigenti dell’Inps di Cosenza hanno assicurato che si faranno portavoce delle loro istanze in ambito nazionale. Proprio uno dei lavoratori ‘a rischio’ ha spiegato i motivi della protesta: “Il posto di lavoro lo rischiano 14 persone ma qualora le clausole sociali non dovessero concludersi con esito positivo, questo numero potrebbe aumentare in maniera pericolosa e creare un precedente che nella storia dei cambi d’appalto call center non si è mai verificato. La nostra protesta oggi è per tutelare il nostro posto di lavoro. Io sono uno dei 14 che rischia il posto di lavoro per una scelta sbagliata dell’azienda che ha deciso di spostarmi da una commessa all’altra facendomi perdere il requisito dei 6 mesi che serve per continuare con la commessa Inps presso altro gestore. Chiediamo chiarezza soprattutto ad Inps che deve essere garante ed è il datore di lavoro e deve dare requisiti chiari e precisi per far rispettare la clausola sociale”. In pratica Covisian ha perso l’appalto, vinto da un’altra azienda ed ora, arbitrariamente secondo i lavoratori, intende spostarli ad altre commesse.

 

Noi siamo “funzionari” a tutti gli effetti dell’Inps – prosegue il lavoratore – perchè rispondiamo noi per conto delle sedi e gestiamo il flusso a 360 gradi. Spesso il flusso alle sedi lo limitiamo noi e oltre al danno la beffa. Questa commessa l’abbiamo iniziata noi dal 2012; è impensabile non potere seguire una commessa solo perchè l’azienda Covisian ha deciso di spostarci momentaneamente per 6 mesi. Ci sono sedi in altre parti d’Italia e c’è un rischio di molti lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro”.

Emanuela Cutrì (RSU Slc Cgil) sottolinea come “le problematiche riguardino tutti gli addetti del perimetro Inps di Rende dell’azienda Covisian. Dall’Inps di Cosenza sono arrivate rassicurazioni sulla volontà di portare la vertenza in ambito nazionale. Inps non può avallare richieste di aziende che arbitrariamente vanno oltre quello che che prevede la clausola sociale, e di conseguenza fanno si che migliaia di persone perdono il posto di lavoro. A livello locale hanno mostrato apertura ma attendiamo le risposte a livello nazionale”

“Il rischio non è solo per pochi lavoratori ma per la metà degli addetti”

“La clausola sociale prevede che gli operatori in toto debbano essere almeno da 6 mesi sull’attività di Inps. Non è specificato quando. Diciamo che avendo fatto diverse clausole sociali si intende alla data del passaggio fissata per il 2 dicembre. La nuova azienda appaltante però – spiega ancora Emanuela Cutrì RSU Slc Cgil  – arbitrariamente ha fissato una data, dal 2 agosto al 2 febbraio. In tale data, ha fissato un altro criterio ovvero la loggatura al 70% che prevede la presenza in azienda. Di conseguenza devono essere scomputate diverse tipologie di assenze che non sono state chiarite che vanno ad aumentare questa percentuale. E’ un bacino molto corposo che rischia di restare fuori dalle clausole sociali. Siccome questo non è un requisito della clausola sociale ma un arbitrarietà della nuova azienda e l’Inps deve intervenire in tal senso perchè essendo la prima gara pubblica deve regolamentarla. Sulla scia di questa verranno effettuate ulteriori clausole sociali su altre aziende e l‘Inps deve essere da apripista ad un corretto uso delle clausole sociali che sono leggi e non rivendicazioni sindacali”.

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