Sagra dell’Uva e del Vino. Donnici si veste d’autunno

Le ricche colline donnicesi disseminate dai vigneti regalano, anche quest’anno, le pregiate uve che caratterizzano l’inconfondibile gusto e l’inebriante profumo dei vini autoctoni. Dall’11 al 13 ottobre Sapori D’Autunno festeggia la 39° edizione

 

COSENZA – Circondata da vasti vigneti e rinomata per la bontà dell’acqua che sgorga dalle sorgenti naturali, Donnici, è un piccolo borgo a circa 10 km dal centro della città di Cosenza che, grazie alla sua posizione urbanistica prevalentemente collinare, gode anche di un clima salubre e ottimo non soltanto per coloro che vi abitano ma anche per le uve pregiate che nascono dai rinomati vigneti disseminati sui suoi rilievi collinari. I terreni fertili ed assolati in cui crescono le uve generano uno dei vini doc più rinomati della Calabria: il Donnici. 

Puntuale come ogni anno, Donnici ospita una delle sagre più attese da tantissime famiglie e dai immancabili amanti del vino e non solo. Sapori d’Autunno – Sagra dell’Uva e del Vino, arrivata alla 39°edizione. Non si tratta solamente di una semplice sagra dell’uva, ma di un insieme di sapori che il territorio cosentino offre costantemente grazie a tradizioni enogastronomiche e manifatturiere che si tramandano dai tempi antichi. Un vero e proprio tesori tramandato da generazione in generazioni che imprimono un marchio di identità specifica che va oltre il valore economico. E’ la storia dei nostri avi. E’ la storia della nostra cultura.L’evento annuale costituisce un appuntamento molto atteso di grande richiamo in tutta la regione. Sono molti, infatti, gli utenti che giungono da tutta la provincia cosentina e non solo. Una tre giorni per gustare l’ottimo vino di Donnici, trascorrere momenti di convivialità, ascoltando musica e passeggiando tra le colorate vie paesane allestite a festa. La sagra apre i battenti Venerdì, 11 Ottobre, 2019 alle ore 18:00 e continuerà per l’intero weekend. Domenica 13 Ottobre alle 23:00 grande festa di chiusura.

Il nome Donnici arriva, come spesso accade, dopo lunghe vicissitudini evoluzionistiche che ne modificarono la denominazione attraverso i fisiologici mutamenti che il passare dei secoli porta con se. Secondo alcuni storiografi, il toponimo Donnici sarebbe proprio l’evoluzione della parola Donax ossia luogo dove crescono le canne. Secondo altri, la denominazione avrebbe origine latina e vorrebbe significare Campi Dominici, terreni del signore cioè terreni demaniali e quindi amministrati direttamente dal governatore romano. Ma trattandosi di un territorio collinare, apparentemente poco adatto alla crescita delle canne, si pensa che l’origine derivi dalla seconda ipotesi e con la caduta della i si è avuto Domnici, da cui per successiva assimilazione intorno al XVI secolo, si è avuto Donnici. Una evoluzione fonetica impressa anche dal Regesto Vaticano del 1424, che usa la trascrizione Dopnicis proprio per l’incertezza fonetica da m a n.

 

 

La storia

La fondazione di Donnici risale alla fine del IX secolo quando i cosentini, per scampare alle incursioni Saracene, abbandonarono la città, semi-distrutta, e si trasferirono sui monti e sulle località circostanti, formando i cosiddetti Casali di Cosenza. In realtà le origini sono molto più antiche, sin da quando l’antica Cosentia era capitale dei Bretii, infatti Gabriele Barrio – umanista e storico italiano vissuto a Francica (VV) tra il 1506 e il 1577 – afferma che la popolazione che fuggiva da Cosenza in seguito alle incursioni saracene, si «stabiliva sui monti, nei piccoli paesi antichi e numerosissimi allora edificati». Fin dai tempi antichi, in cui il centro abitato era diviso in Donnici Soprani e Donnici Sottano, formando i due distinti casali di Cosenza i quali si identificano con quelle dei numerosi altri piccoli centri abitati che gravitano intorno alla città di Cosenza e ne formano una corona: i Casali, distinti successivamente in Casali del Manco e Casali del Destro. Fu sede di Bagliva (circoscrizione territoriale, e sotto alcuni aspetti, anche amministrativa, che racchiudeva nel suo perimetro due o più Casali contermini, e assumeva il nome del casale principale), e al tempo della Repubblica Napoletana, per effetto dell’ordinamento amministrativo imposto dal generale francese Jean Etienne Championnet (protagonista in Italia della difesa della Repubblica Romana e della nascita di quella napoletana), veniva considerato Comune nel cantone di Cosenza e riconosciuto col nome di Donnici Piano.

 

Donnici Inferiore e Donnici Superiore

Donnici Sottano, per la legge del 19.1.1807, venne classificato “Luogo” ed inserito nel Governo di Pietrafitta. Con il successivo decreto del 4.5.1811, essendo considerato villaggio di Donnici Soprani, entrava a far parte del Circondario di Aprigliano. Anche la legge di Ferdinando II di Borbone del 1.5.1816, confermava tale sistemazione.

Donnici Soprani, ai sensi delle citate leggi, fu prima un Luogo nel Governo di Pietrafitta e poi passò nel Circondario di Aprigliano e divenne un Comune che aveva giurisdizione sul limitrofo Casale di Donnici Sottano.

In seguito al decreto del 18.6.1857, Donnici perdette la propria autonomia e venne aggregato al Comune di Cosenza, e da allora è rimasto sempre una frazione della città capoluogo, insieme ai paesi di Borgo Partenope e Sant’Ippolito.

Nell’agosto del 1860, fu avamposto dei mille di Garibaldi, che il 30 dello stesso mese discesero la valle del Savuto e a Soveria Mannelli dispersero 12.000 borbonici comandati dal generale Giuseppe Ghio (generale italiano, ufficiale del Regno delle Due Sicilie poi passato al Regio Esercito). A perenne memoria di quei giorni, in località Cozzo Piricheco, purtroppo semisommersa dalla vegetazione, giace una stele commemorativa.

Nella estate del 1943 Donnici Superiore fu sede della Hermann Göring Panzer Flak Regiment (reggimento contraerei Hermann Göring) il cui comando fu ospitato presso l’edificio della scuola elementare e le cui truppe furono accampate sulla collina (località Cozzo Piricheco) antistante il paese, probabilmente perché tale collina si staglia alta nella valle del Crati dominando la pianura sottostante. Il 9 settembre 1943, con gran sollievo dei donnicesi (si trattava del giorno successivo l’armistizio), i soldati germanici abbandonarono Donnici in gran fretta per contrastare le truppe alleate sbarcate nella notte a Salerno.

Ancora oggi il territorio donnicese mantiene la separazione delle due fazioni distinte in Donnici Inferiore, che si trova a m 492 s.l.m. e festeggia il santo patrono San Michele l’8 maggio e Donnici Superiore che si trova a m 540 s.l.m. e festeggia il santo patrono San’Antonio il 13 giugno.

 

Come raggiungere Donnici

Se si parte da Cosenza si percorre la ex SS19 direzione sud per circa 6 km, poi la ex SS 178 per 1–2 km. Per coloro i quali provengono dall’alto tirreno cosentino possono percorrere la SS 18 Tirrenia Inferiore per poi proseguire sulla Statale 107 silana crotonese. Arrivati in località Quattromiglia di Rende, si svolta a sinistra per Reggio Calabria facendo attenzione a a mantenere la destra per continuare su via G. Marconi. Usando la corsia di destra si può ora imboccare l’autostrada A2 del Mediterraneo direzione Reggio Calabria e proseguire fino alla prima uscita disponibile, ovvero Cosenza Sud. Alla rotonda imboccare la 2° uscita e prendere Via Pasquale Rossi. Alla seconda rotonda prendere la 1° uscita, la Statale 19 delle Calabrie – Viale della Repubblica SP 241 e proseguire dritti per circa 7 km. La fascia ionica cosentina è collegata tramite la Statale 106 Jonica fino a Tarsia dove si imbocca l’autostrada A2 del Mediterraneo, la E45, direzione Reggio Calabria e proseguire per circa 40 km fino all’uscita di Cosenza Sud. Alla rotonda imboccare la 2° uscita e prendere Via Pasquale Rossi. Alla seconda rotonda prendere la 1° uscita, la Statale 19 delle Calabrie – Viale della Repubblica SP 241 e proseguire dritti per circa 7 km.

Per chi volesse, invece, raggiungere Donnici da Catanzaro, ad esempio, può prendere la SS 280 dei Due Mari/E848/SS280 da Strada Comunale per SianoGalleria Falcone LuciferoViadotto Fausto Bisantis e Via de Filippis/SS109 Bis. Poi si segue la SS 280 dei Due Mari/E848/SS280 e E45 in direzione di Via dell’Accoglienza a Cosenza e l’uscita Cosenza Sud da E45. lla rotonda imboccare la 2° uscita e prendere Via Pasquale Rossi. Alla seconda rotonda prendere la 1° uscita, la Statale 19 delle Calabrie – Viale della Repubblica SP 241 e proseguire dritti per circa 7 km.

Come arrivare

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