“A quale livello di ostacoli siamo arrivati? Puoi aiutarci a sconfiggere i nemici cattivi, a schivare i pericoli e a restare sani e salvi?”.
COSENZA – Così il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, in un lungo post su Facebook si sfoga e chiarisce: “i numeri sono numeri”. “Siamo come all’interno di un gioco ad ostacoli, con la differenza che questo non è un gioco, che ci sono in ballo gli interessi e la vita di tante persone e che io sono un uomo comune e non Super Mario 64 (abituato allo schianto a terra, al salto a parete e al doppio e il triplo salto mortale). Ogni giorno i nostri nemici se ne inventano una, un nuovo livello di ostacoli; ma noi cercheremo in ogni caso di arrivare fino alla fine della corsa sani e salvi e difendendo la nostra città da ogni irresponsabile e vergognoso attacco”.
“Oggi vorrei fare un po’ di chiarezza sui conti comunali perché, è bene ribadirlo, noi anche in questo caso siamo “i buoni”, quelli cioè che stanno provando a risanare il bilancio comunale che abbiamo ereditato in pessimo stato, come facilmente verificabile da ogni documento contabile. Mentre tra coloro che ci accusano e che creano ostacoli di tutti i tipi ci sono anche alcuni tra quelli che hanno portato in passato la città verso il baratro finanziario (ma anche gestionale e di vivibilità complessiva)”.
“È un po’ lungo il post – scrive Occhiuto – ma se avete tempo a disposizione, vi prego di leggere con attenzione ciò che segue in modo da farvi una idea.
I numeri sono numeri
Al Comune di Cosenza era stato accertato il dissesto finanziario dalla Corte dei Conti regionale già sul conto consuntivo del 2010, e quindi prima che io fossi eletto sindaco della città. Noi, appena eletti nel 2011, anziché dichiarare il dissesto optammo responsabilmente, per il predissesto che è sostanzialmente un piano di riequilibrio finanziario in dieci anni del deficit di bilancio corrente, utilizzando una norma che era appena stata emanata. Scegliemmo questo strumento alternativo, soggetto al controllo semestrale della Corte, soprattutto per evitare il licenziamento dei lavoratori delle Coop che erano privi di contratto mentre oggi gli stessi sono inquadrati in regolari affidamenti triennali espletati con procedura di gara pubblica. I numeri sono numeri”.
“Nel corso di questi anni abbiamo fatto grandi passi in avanti: abbiamo liquidato spesa corrente per 508 milioni di euro di cui più di 100 milioni di debiti ereditati dal passato. Nel 2010 si riusciva a pagare meno della metà degli impegni assunti nell’anno, nel 2018 riusciamo a liquidarne il 75%. Il pagamento dei debiti degli anni precedenti è passato dall’11% del 2010 al 41% del 2018. Abbiamo liquidato 136 milioni di euro per investimenti (su un totale di circa 400 in corso) che, nella quasi totalità, provengono da finanziamenti comunitari ottenuti grazie alla capacità di presentare validi progetti. Distribuire al territorio e al mondo delle imprese 640 milioni di euro rappresenta un risultato oggettivo di notevole importanza. Siamo riusciti a stralciare dal bilancio circa 170 milioni di euro di crediti inesigibili (sic), a risparmiare sulle spese circa 30 milioni di euro, a riconoscere debiti fuori bilancio per oltre 10 milioni di euro, a implementare gli accertamenti sulle entrate comunali, a diminuire il numero dei dipendenti di due terzi e dei dirigenti di un terzo. Siamo riusciti a conseguire questi importanti risultati sul fronte del contenimento della spesa nonostante ci siano stati 102 milioni di euro di tagli dei trasferimenti al Comune di Cosenza da parte dello Stato, dal 2011 a oggi”.
“E adesso cosa succede? – scrive ancora il sindaco. – Succede che la Corte dei Conti regionale -che già bocciò nel 2013 il nostro Piano di riequilibrio finanziario (poi approvato su nostro ricorso dalle sezioni riunite) presentato al fine di ripianare il deficit e pagare i debiti del passato- ritenendo non sanabile la disastrosa situazione ereditata, ha valutato, recentemente, come non conformi alle previsioni intermedie di risanamento gli ultimi bilanci approvati. Cioè ci ha praticamente scritto (e quindi ribadito per la seconda volta) che in dieci anni non riusciremo a risanare i conti del Comune, a causa anche di entrate minori (somme da imposte comunali concretamente incassate) rispetto a quelle previste nel piano. Il che vuol dire che si avvererebbe (nel caso di bocciatura definitiva), nonostante i nostri sforzi, ciò che la Corte dei Conti regionale aveva già pronosticato nel 2013, e cioè il dissesto finanziario dell’Ente. È bene sottolineare che adesso, dopo il parziale risanamento ottenuto, per i cittadini tra dissesto e predissesto non cambierebbe nulla. In ogni caso, ed è buona cosa ripeterlo, sempre di ripianamento dei conti del passato stiamo parlando!! Basti pensare che tra i rilievi mossi dalla Corte ci sono quelli che riguardano debiti anche di molti anni fa: uno di circa 20 milioni di euro per fornitura di acqua (fino al 2004, per noi prescritto) e un altro di 15 (che noi abbiamo rateizzato) nei confronti del Commissario regionale sull’emergenza rifiuti, e poi vecchie sentenze per espropri e vecchi debiti fuori bilancio”.
Occhiuto insiste: “i numeri sono numeri”
“La verità incontrovertibile è che in questi anni noi abbiamo avviato a risanamento il bilancio comunale; e questo è fuori da ogni dubbio come facilmente riscontrabile dalla lettura degli atti contabili, persino da un ragioniere alle primissime esperienze. Al massimo si potrebbe sostenere che, considerata la disastrosa condizione ereditata, fosse impossibile risanare le casse comunali in dieci anni con la procedura di predissesto messa in campo? Non lo so, ma noi riteniamo ancora possibile il completo risanamento dell’Ente e per questi motivi invieremo le nostre controdeduzioni alla Corte riservandoci nel caso anche di ricorrere alle Sezioni Riunite così come è già avvenuto nel 2014”.
“I ritardi nei pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti non dipendono dalla recente delibera della Corte dei Conti ma forse da irresponsabili azioni esterne e dall’allarmismo che qualcuno ha creato ad arte. Il Comune di Cosenza, attualmente infatti non ha utilizzato tutta l’anticipazione prevista dalla legge, ed ha una disponibilità di liquidità 4,5 milioni di euro. Molto meglio che in passato. Si tratta quindi di un problema amministrativo che si dovrà risolvere in brevissimo tempo. Proprio ieri ho diffidato formalmente la banca che cura la tesoreria comunale a provvedere alla immediata liquidazione delle spettanze”.