“No Castello no party. Il Castello Svevo affidato ad una società ad un canone di meno di mille euro al mese”
COSENZA – “Doveva diventare il simbolo della rinascita culturale, storica e turistica della città, ma si è trasformato nell’esempio più sconfortante e frustrante di una gestione delle opere e delle strutture pubbliche del tutto privatistica”. A scrivere sono i gruppi consiliari Pd, Grande Cosenza e Uniti per la Città: “Nessun vantaggio per le casse comunali, a guadagnarci sono solo ed esclusivamente i privati. Il Castello Svevo, emblema della città e della sua storia, è stato affidato a una società che ha sottoscritto un accordo in base al quale si impegna a versare al Comune un canone di locazione a dir poco irrisorio e sproporzionato, rispetto alle potenzialità della fortezza storica: meno di mille euro al mese“.
“Nonostante ciò, ad oggi la società risulta inadempiente, con una situazione debitoria nei confronti del Comune che è lontana dall’essere sanata. A rendere ancora più controversa e sconcertante la vicenda, la richiesta – da parte della società che gestisce il Castello – di “compensare” gli importi dovuti con lavori effettuati, ma di cui poco o nulla è dato sapere. Si tace in maniera ingiustificabile poi, su ciò che la convenzione prevedeva riguardo alla gestione degli spazi: sulla carta la società dovrebbe gestirne solo una parte, nei fatti la competenza si estende all’intero maniero e alle aree esterne. Ma le incongruenze non finiscono qui: il Castello ricade, da regolamento, tra gli spazi di competenza comunale, dunque tra le strutture che producono utile per il bilancio cittadino, ma non risulta tra quelle prenotabili on line! Si potrebbe prospettare dunque, un danno erariale per le casse comunali visto il mancato incasso. È per questo che, dopo le numerose richieste di accesso agli atti, abbiamo denunciato – conclude la nota dei gruppi consiliari – i fatti alla Procura della Corte dei conti, perché accerti la regolarità nella gestione di uno dei più pregevoli tesori della città bruzia”.