Si chiede alla Regione Calabria, cui presidente Oliverio si trova ancora ristretto a San Giovanni in Fiore con obbligo di dimora dopo l’operazione sulle anomalie nei lavori cofinanziati dall’Unione Europea, di risarcire i danni
COSENZA – Gli appalti di Piazza Bilotti, del Lorica Ski e dell’aviosuperficie di Scalea su cui la magistratura ha acceso i riflettori hanno insospettito la Commissione Europea. Sono stati così interrotti temporaneamente i pagamenti alla Regione Calabria relativi ai fondi del Programma operativo regionale (Por) per un ammontare complessivo di 131 milioni di euro. La questione é stata esaminata ieri nel corso di un incontro sullo stato di attuazione del Por tra i rappresentanti della Regione e quelli della Commissione europea. L’associazione di consumatori Codacons ha quindi lanciato un appello affinché la Regione Calabria, cui presidente Gerardo Mario Oliverio si trova ancora oggi ristretto a San Giovanni in Fiore con obbligo di dimora dopo l’operazione sulle anomalie nei lavori cofinanziati dall’Unione Europea di risarcire gli imprenditori danneggiati. «Lo stop imposto dall’Unione Europea ai 131 milioni destinati alla Regione Calabria, – sostiene una nota del Codacons – è la diretta conseguenza di quanto va emergendo dall’inchiesta “Lande desolate” condotta dalla DDA di Catanzaro. Si tratta di gravi irregolarità nella rendicontazione dei finanziamenti ricevuti da Bruxelles.
Una decisione che già sta provocando ripercussioni drammatiche sul territorio e sui calabresi basti pensare ai piccoli imprenditori agricoli che, per porte avere liquidità, hanno ottenuto l’anticipazione, da parte degli istituti bancari, degli importi che era loro diritto percepire e che in questo momento risultano “congelati”. Ora è tutto fermo per almeno sei mesi, nella speranza che la Regione riesca a spiegare come ha impiegato le somme provenienti dall’Europa nella realizzazione dell’aeroporto di Scalea, della seggiovia di Lorica e di Piazza Bilotti a Cosenza. Intanto le banche si apprestano a chiedere conto delle somme non percepite ai piccoli imprenditori – afferma Francesco Di Lieto del Codacons – che, per colpa di una gestione “non trasparente” dei fondi Por (per la Procura, addirittura, criminale) rischiano di saltare. Ci appelliamo alla deputazione Calabrese affinché ci sia un deciso intervento per ottenere l’immediato sblocco dei fondi e si proceda esclusivamente nei confronti di chi ha permesso illegittimità ed abusi. Siamo pronti a sostenere i calabresi che, a causa di una gestione assolutamente deficitaria dei fondi europei si ritrovano, senza alcuna colpa, esposti con le banche. Riteniamo, infatti, che sussiste una responsabilità risarcitoria in capo alla Regione Calabria per tutti i danni che dovessero derivare loro dalla ritardata o, peggio, mancata erogazione dei fondi».
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