La protesta dei Prendocasa a Palazzo dei Bruzi. Convocato un tavolo per lunedì

Nessuna soluzione all’orizzonte si chiede un incontro ufficiale, mentre il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto dichiara: «La legge impone gli sgomberi, ma troveremo alloggi temporanei per non far dormire le persone in strada»

 

COSENZA – Attimi di tensione questa mattina a Palazzo dei Bruzi. Decine di senzatetto  hanno assediato la sede del Comune di Cosenza chiedendo risposte in merito all’imminente sgombero dell’ex Aterp di via Savoia e dell’Hotel Centrale. Due strutture strappate al degrado e trasformate in abitazioni, con circa cento persone che al loro interno hanno trovato riparo. Pensionati, bambini, ragazze madri, famiglie, disoccupati e precari che rischiano di finire in strada e, preoccupati, chiedono risposte alle istituzioni che ad oggi non hanno ancora proposto soluzioni all’emergenza abitativa cosentina. Alcuni dei manifestanti sono saliti sul tetto, qualcuno è stato invitato a scendere dagli agenti della Digos, mentre stava esponendo uno striscione. Chi si trova nel cortile invece, è monitorato dalla Questura che ne ha chiuso gli ingressi impedendo l’entrata.

 

«La situazione è molto grave, – affermano gli attivisti del comitato Prendocasa – inizialmente ci hanno chiuso dentro al Comune contro la nostra volontà e hanno fatto scendere le persone dal tetto con la forza, ma ora sono risaliti e non si muoveranno finché non avremo garanzie. Invece di dare risposte serie e concrete preferiscono sfoderare i muscoli. Chiediamo soluzioni concrete e non palliativi irrecevibili. Chiediamo di aprire un tavolo in Prefettura con la Regione Calabria e i Comuni di Rende e Cosenza, nei prossimi giorni, al massimo lunedì visto che per la prossima settimana le forze dell’ordine potrebbero sgomberare via Savoia e Hotel Centrale. Pensiamo che serva una soluzione strutturale e definitiva e da qui non ci muoviamo finché non arriva l’ufficialità di questo incontro. Siamo determinati a non andare via. Facciamo appello a tutta la città e tutti quelli che ci sono solidali di accorrere al più presto davanti il Comune. La solidarietà è un’arma, usiamola».

 

Nel primo pomeriggio è stata comunicata ai manifestanti, in via ufficiosa, la volontà di fissare un incontro per lunedì mattina alle 11:00 in Prefettura tra la Regione Calabria, il Comune di Cosenza, il Comune di Rende e il comitato Prendocasa. Alle 16:00 i manifestanti hanno sciolto il presidio e sono scesi dal tetto. «Lasciamo in questi secondi Palazzo dei Bruzi, dopo 7 ore di resistenza sul tetto e all’interno. Senza soluzioni, non ce ne saremmo andati, lo avevamo detto. Lunedì 4 marzo alle 11:00 – scrive il comitato Prendocasa in una nota – è stato convocato il tavolo in Prefettura alla presenza di Comune e Regione. Non siamo disposti a cedere neanche di un millimetro, pretendiamo una soluzione dignitosa per le decine di abitanti delle occupazioni di Via Savoia e Hotel Centrale. Comune e Regione si diano una mossa, la pazienza è finita. Ci vediamo tutti in Piazza XI Settembre lunedì mattina alle 11:00. Solo la lotta paga».

 

IL SINDACO OCCHIUTO: “LA LEGGE IMPONE LO SGOMBERO, MA NON FARO’ DORMIRE LE PERSONE IN STRADA”

I manifestanti da stamattina presidiano il Comune di Cosenza,  mentre da Roma il sindaco Mario Occhiuto ribadisce la propria posizione chiarendo i motivi del flop dell’iniziativa volta a cercare alloggi per l’emergenza abitativa. «Da alcuni anni – spiega il primo cittadino di Cosenza – abbiamo messo a disposizione fondi di bilancio per far accedere le persone che ne hanno i requisiti (basso reddito, residenza a Cosenza ecc…) e che si ritrovano con la problematica di non potersi fare carico di un alloggio, il pagamento di un contributo per il fitto di 300 euro. Naturalmente, per fare questo bisogna partecipare al bando ed essere inseriti in graduatoria. Per reperire alloggi da affidare a chi vive in emergenza abitativa abbiamo fatto degli avvisi ai quale però non ha risposto nessuno. Abbiamo anche detto anche alle persone interessate che se trovano loro una casa e la indicano al Comune saremo noi ad affittarla e pagarla. Da parte nostra c’è stato il massimo impegno, siamo sempre disponibili. In passato ho sanato tutte le occupazioni abusive del centro storico. Ho risolto il problema dell’occupazione delle Canossiane requisendo l’immobile ed ora è il Comune che paga il fitto all’Istituto delle Canossiane.

La scuola occupata a Porta Piana è andata in autorecupero, è stata messa in sicurezza e ospita diverse persone. Su Via Savoia e Hotel Centrale pende uno sgombero. C’è una legge nazionale che impone in un certo lasso di tempo di evacuare questi edifici con il coordinamento tra Prefettura e forze dell’ordine. Il Comune – continua Mario Occhiuto – deve mettere a disposizione delle soluzioni per non far stare le persone sotto i ponti, non trovare loro un alloggio che è una cosa totalmente diversa. Finora ci siamo sempre adoperati e fatti carico di evitare che queste persone restino in strada e ripeto, abbiamo fatto un bando con determinati requisiti per reperire questi alloggi a cui nessun proprietario di immobili ha risposto. Un conto è chi non ha la casa e allora il Comune di Cosenza, l’unico in Calabria, mette sul piatto fondi comunali e non regionali offrendo la disponibilità a tutti quelli che hanno problemi di trovare una casa affitto.

Per le 100 persone che rischiano lo sgombero nelle prossime settimane noi dobbiamo fare in modo che non restino per la strada, soprattutto le persone fragili, i bambini e gli anziani. Quindi, se le forze dell’ordine sgomberano il Comune dovrà mettere a disposizione delle strutture assumendosi anche delle responsabilità per non farli dormire all’aperto. Le strutture le troveremo perché io non posso farli dormire in macchina o su delle panchine. Anziché spiegare bene in cosa consiste la cosa, dicono che la colpa è del Comune che invece ha sempre dato la disponibilità totale ai senzatetto e in passato lo ha dimostrato, risolvendo anche problematiche di occupazioni abusive, con l’estensione del contributo fitto casa e ovviamente trovando ora un alloggio in caso di sgombero quando ci saranno le emergenze.

L’unica preoccupazione di chi manifesta è quella di mettere lo striscione dappertutto, come i No Metro quando si è deciso di fare il Parco del Benessere. Noi invece dobbiamo trovare soluzioni praticabili per non far dormire le persone fuori, però utilizzando la legge. Non posso requisire gli immobili di privati cittadini di Cosenza, che tra l’altro mi farebbero subito ricorso e sarebbe totalmente inutile. Le persone che stanno manifestando in Comune sono state ricevute e lo saranno sempre, non abbiamo mai mandato via nessuno. A loro abbiamo sempre ripetuto che metteremo sul tavolo gli strumenti di cui disponiamo. Se le persone ne hanno i requisiti gli affittiamo le case, se le sgomberano metteremo a disposizione alloggi temporanei».

 

Giudiceandrea: bene prefetto

“Esprimo soddisfazione per la scelta del Prefetto di Cosenza di convocare, per lunedì prossimo, un tavolo sull’emergenza abitativa in città alla presenza del Comitato ‘Prendocasa’ che questa mattina ha occupato il Comune in cerca di risposte ad un problema così importante”. Lo afferma, in una nota, Giuseppe Giudiceandrea, consigliere regionale dei “Democratici e Progressisti”. “Spero che l’esito dell’incontro convocato dal prefetto – aggiunge Giudiceandrea – possa offrire soluzioni che impediscano lo sgombero di quelle famiglie che sono costrette, ribadisco costrette, ad occupare un’abitazione perché non hanno un tetto sotto cui vivere. Pongo all’attenzione di tutti i soggetti che parteciperanno all’incontro voluto dal Prefetto che la Regione Calabria, il 12 marzo in Consiglio regionale, presenterà la legge sull’autoresidenzialità. A mio avviso, con l’adeguato supporto, potrebbe aiutare a risolvere questa emergenza”.

 

 

Senzatetto a rischio sgombero sul tetto del Comune di Cosenza

 

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