Palazzo dei Bruzi assediato dagli occupanti oggi minacciati di finire in strada dopo aver bonificato due strutture abbandonate
COSENZA – Hanno diritto ad una casa, ma i soldi per loro non ci sono. Questa, in sintesi, è ad oggi la risposta che hanno ricevuto dalle istituzioni gli oltre cento senzatetto minacciati di sgombero. Con la loro buona volontà sono riusciti a bonificare stabili da anni abbandonati all’incuria e al degrado. Li hanno ripuliti e trasformati in abitazioni, trasformati in alloggi popolari che a Cosenza non vengono da anni assegnati a chi ne ha realmente bisogno. Nonostante le corruttele nella gestione dell’edilizia sociale segnalate dalla magistratura, nessuna soluzione è stata data all’emergenza abitativa che dopo la crisi economica ha investito diverse famiglie. Chi si è ritrovato a vivere in strada, in macchina, ospite da amici ha quindi deciso di riprendersi ciò che gli spetta autonomamente. Le persone che vivono nell’ex sede Aterp (ente che ha il compito di garantire un tetto ai bisognosi) di via Savoia e nell’hotel Centrale di Viale Giacomo Mancini vivono in queste ore con l’incubo della minaccia di essere allontanate.
Uno sgombero coatto al quale però non seguirà alcun tipo di ospitalità da parte degli enti pubblici. Per questo motivo gli occupanti insieme agli attivisti del comitato Prendocasa questa mattina hanno assediato Palazzo dei Bruzi ‘occupando’ simbolicamente il tetto della sede del Comune di Cosenza. «Non usciremo fin quando non si farà marcia indietro sugli sgomberi, già programmati. Pretendiamo soluzioni dignitose, reali, concrete per tutti e non temporanee. Rimarremo ad oltranza – scrivono i manifestanti – vogliamo risposte in merito alla situazione abitativa di chi vive nell’Hotel Centrale e nello stabile di via Savoia. Le istituzioni hanno definito il piano degli sgomberi coatti ma non hanno fatto i conti con la nostra determinazione. Se Galeone,Occhiuto e Oliverio pensano di poter deportare e mettere in strada oltre cento persone, come se fossimo rifiuti, si sbagliano. Le istituzioni sanno cosa significa dormire per strada ed essere privati di un tetto sulla testa?».
Foto: Giacomo Greco