Cosenza Vecchia vista con gli occhi degli adolescenti tra stupore e rabbia (FOTO)

Il centro storico di Cosenza affascina i giovani dell’IPSIA Marconi che, amareggiati dai disagi e disservizi che vivono residenti e turisti, lanciano le proprie proposte per migliorare il cuore della città vecchia

 

COSENZA – Passeggiare tra i vicoli deserti del centro storico. Un’esperienza che ha colpito i ragazzi dell’IPSIA Marconi che svolgono il progetto di alternanza scuola – lavoro all’interno della redazione di QuiCosenza. Un piccolo tour dal quale sono emerse nuove idee per il futuro della città antica e diverse suggestioni. Ognuno di loro si è concentrato su un particolare aspetto con un’attenta analisi della situazione attuale di degrado e le possibili soluzioni da attivare per riqualificare Cosenza Vecchia.

 

 

GIUSEPPE ROMANO IV A – «L’assenza di persone è, secondo me, uno dei principali problemi del totale stato di abbandono in cui versa il centro storico di Cosenza. Il fatto che non ci sia gente per le strade e siano pochi i controlli da parte delle forze dell’ordine non invoglia i residenti di altri quartieri, che conoscono queste criticità, ad addentrarsi tra i vicoli, ad interessarsi alle attività che vi si svolgono o magari semplicemente a fare un giro per scoprirne le bellezze, la storia e la cultura che si può apprendere e apprezzare a Cosenza Vecchia. Questa incuria presente da anni ha portato anche i commercianti ad essere molto diffidenti nell’aprire aziende e negozi nel centro storico perché appunto c’è poco movimento e sono minime le possibilità di sopravvivere al fallimento. Anche le poche botteghe o magazzini di artigianato sono purtroppo destinate a chiudere battenti a breve se non si risolve subito la situazione rivitalizzando la zona. Se io potessi fare qualcosa per migliorare questi quartieri, inviterei ad aumentare la sicurezza per dare più fiducia alle persone che passeggiano tra queste strade e anche ai turisti che vengono a visitare il centro storico di Cosenza. Assumerei le persone del posto, chi vi abita da sempre, per fare delle visite guidate e far ammirare la bellezza che riservano questi quartieri evitando che i visitatori si concentrino solo sulle cose negative che, è innegabile, non sono poche».

 

 

LUIGI DE SIMONI III A – «Diverse famiglie che vivono nel centro storico sono in una situazione di rischio e disagio. Le condizioni abitative infatti sono realmente pessime. I residenti sono totalmente abbandonati dalle istituzioni, anche uno dei servizi più banali, ma allo stesso tempo utili come la nettezza urbana sono quasi assenti o presenti solo a singhiozzo e nell’arteria principale di corso Telesio. Per tentare di risolvere questa emergenza e dare risposte a chi abita in case pericolanti alcuni cittadini affiancati da attivisti occupano stabili abbandonati e li rendono delle vere e proprie case, come abbiamo potuto constatare da una brevissima visita alla scuola ‘liberata’ di Porta Piana. Questi comitati però, come abbiamo visto di recente con le indagini della magistratura a carico di alcuni loro membri accusati addirittura di associazione a delinquere, subiscono anche dei provvedimenti penali per la sola ‘colpa’ di aver voluto dare un tetto a delle comuni famiglie di qualunque nazionalità esse siano. E’ davvero questo il problema della sicurezza? Da cittadino ringrazio vivamente il comitato Prendocasa che da anni si batte nella nostra città, nella nostra Cosenza “nuova” e nella nostra amata Cosenza Vecchia. Penso realmente che le istituzioni dovrebbero svegliarsi e pensare di spendere meno soldi in opere leggendarie e investirne di piú per chi ne ha realmente bisogno».

 

 

MEHDI OUIZRALE IV A: «Già dai primi passi percorsi nel centro storico, abbiamo iniziato a notare molta spazzatura. Immondizia di tutti i tipi a partire da un semplice cumulo di carte di caramelle, ad interi arredamenti (divani, tappeti, cucine, docce, elettrodomestici, ecc…). Tutto ciò accumulato nelle decine di palazzi abbandonati. Mi chiedo: come mai c’è tutto questo sporco? E’ per mancanza di civiltà di chi ci abita o c’è un abbandono totale da parte di chi dovrebbe garantire i servizi di raccolta differenziata e spazzamento? Dopo aver parlato con alcune persone del posto abbiamo ottenuto da tutti la stessa risposta: la continua lamentela sulla mancanza di organizzazione delle autorità preposte a garantire l’igiene pubblica. Di fatto tutti coloro che abbiamo ascoltato dicono di sentirsi abbandonati. Se io avessi il potere economico ed organizzativo per gestire Cosenza Vecchia, cercherei di creare diversi punti di raccolta in posti tattici, magari raggiungibili anche in auto, come le isole ecologiche che abbiamo nel mio quartiere a Rende».

 

 

STEFANO ANGIOCCHI IV E – «Nel centro storico di Cosenza vi è un percorso turistico che dovrebbe guidare i visitatori nelle strade e zone più belle della città vecchia. In questi giorni esaminando questo tour sono stati notati dalla nostra troupe una serie di problemi e aspetti negativi di questo itinerario. La prima cosa che salta agli occhi è vedere queste vie completamente abbandonate al loro destino. Fatto rilevante che abbiamo riscontrato è la presenza di una fogna a cielo aperto, priva di bande di segnalazione, nel quartiere Santa Lucia proprio lungo questo percorso turistico. Cosa che certamente non farà piacere a chi visita il centro storico. Inoltre vi è molta spazzatura lungo le vie e all’interno dei palazzi. Presso la Ficuzza c’è una tubatura dell’acqua di un edificio danneggiata che procura seri rischi alla rete idrica e all’incolumità di tutti i passanti. Inoltre, fatto interessante è l’assenza di una mappa che indichi il punto in cui il turista si trova. Praticamente i turisti sono lasciati in balia di loro stessi. Vi sono molti progetti da parte del nostro Sindaco per attirare visitatori. Uno di questi è il nuovo Museo Virtuale di Alarico che sorgerà presso l’ex Hotel Jolly. La vera domanda è: questo nuovo Museo è davvero necessario? Cosa ne pensano i cittadini di Cosenza Vecchia?

 

 

La risposta a questa domanda ce l’ha fornita un residente membro del comitato Piazza Piccola, che che fa notare come “la popolazione non ha bisogno di un museo riempito di proiettori per far vedere alle persone opere che probabilmente non hanno fondamento storico. Piuttosto la popolazione ha bisogno di un edificio dove i bambini possono trascorrere il proprio tempo in sicurezza invece di giocare tra i ferri arrugginiti e la spazzatura. Un luogo in cui i cittadini possano ritrovarsi e trascorrere del tempo insieme. Insomma una sorta di centro di raccolta per gli abitanti”. Sono stati già fatti dei passi per promuovere quest’idea, infatti il Comitato Piazza Piccola ha presentato un regolare progetto per costruire un centro di ritrovo per il quartiere al posto del museo. Purtroppo però tale proposta non ha avuto un riscontro positivo da parte dell’amministrazione. Sembrerebbe che il Sindaco preferisca favorire i turisti invece di agevolare i cittadini di Cosenza Vecchia che purtroppo vivono in condizioni precarie. Io personalmente se fossi al posto del sindaco utilizzerei i fondi comunali, regionali, nazionali ed europei per la bonifica, riparazione e ristrutturazione di edifici, scalinate e vie secondarie del nostro centro storico, perché Cosenza Vecchia ha un grande potenziale. Deve soltanto essere sfruttato. Solo dopo aver fatto questi lavori di riqualificazione inizierei a costruire edifici dedicati ad attirare turisti».

 

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