Vigili del Fuoco di Cosenza schierati con i senzatetto: “Noi salviamo, non sfrattiamo”

“Sono un Vigile del Fuoco: io non sgombero” il messaggio lanciato anche a Cosenza dopo le minacce di un imminente ‘cacciata’ degli occupanti che abitano gli stabili di via Savoia e Hotel Centrale

 

COSENZA – A Roma e Bologna hanno già fatto sentire il proprio dissenso. Oggi anche i Vigili del Fuoco dell’Usb di Cosenza prendono posizione. “Vogliamo denunciare all’opinione pubblica – scrive in una nota l’USB Vigili del Fuoco Cosenza – quello che, ormai da molto tempo e in maniera più sistematica oggi, sta accadendo nel nostro Paese: un uso improprio dei vigili del fuoco. Secondo il D.gls 139/2006, il documento che norma la nostra attività, i nostri compiti sarebbero quelli di assicurare il soccorso pubblico, prevenire ed estinguere gli incendi, intervenire nei casi di emergenze ambientali. Il citato documento emanato dal ministero dell’Interno, il dicastero al quale facciamo riferimento come corpo nazionale, parla chiaro: le azioni dei Vigili del Fuoco sono votate alla “difesa civile, e al servizio di soccorso pubblico”.

 

 

Partecipare ad operazioni di sfratto – precisa il sindacato dei Vigili del Fuoco – non è nostra competenza, non appartiene alla cultura sociale cui si richiamano i Vigili del Fuoco. Ed invece sono proprio gli stessi organi dello Stato a disattendere e contravvenire alle loro stesse leggi col tacito consenso dei nostri dirigenti che chini alle direttive di prefettura e questura, preferiscono sacrificare il dispositivo di soccorso, predisponendo operazioni di sgomberi di uomini, donne, anziani e bambini, che hanno come unico torto quello di aver dovuto occupare un immobile perché sprovvisti di una casa dove poter vivere dignitosamente.

 

 

In una delle provincie più estese d’Italia ma anche più povere e martoriate, a forte rischio idrogeologico e vulnerabilità sismica, ad alta intensità di eventi emergenziali (incendi, frane , allagamenti), dove basta una pioggia per causare morti e disastri, dove gli incidenti stradali con esiti mortali sono all’ordine del giorno (anche alla luce dell’obsolescenza della rete stradale) e dove interi territori vengono lasciati in stato di totale degrado e abbandono si preferisce concentrare uomini e mezzi in operazioni di sfratti e sgomberi, anziché destinarlo al primo soccorso. Un uso improprio di mezzi (pompe, autoscale, teloni) che noi quotidianamente utilizziamo per salvare vite umane e per la prevenzione di un territorio.

 

 

Un uso improprio di uomini, formati per l’analisi dei rischi e la salvaguardia delle vite umane, non per reprimere e attaccare altre persone. La circolare di Salvini in tema di contrasto alle occupazioni abitative, in piena continuità con le indicazioni del suo predecessore Minniti, genera un clima di odio sociale, di caccia al povero (sia esso italiano o africano), di criminalizzazione delle lotte sociali, al quale non intendiamo categoricamente prendere parte. Noi non siamo un’appendice delle forze di polizia. Non sta a noi reprimere. Trovarci in mezzo a scontri con inermi cittadini, (colpevoli solo di rivendicare un diritto come può essere quello di una casa o di un lavoro) come successo qualche tempo fa a Bologna ad alcuni nostri colleghi è una situazione che vorremmo non veder più riproposta.

 

Non vogliamo che l’immagine del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco venga infangato, non sacrifichiamo il dispositivo di soccorso (uomini e mezzi) per eseguire gli sfratti agli ordini di questori e prefetti. Rivendichiamo la nostra autonomia professionale. Noi siamo stati formati per salvare e salvaguardare le vite umane. Non chiamateci per sgomberare, non siamo la manovalanza della polizia. L’Usb conferma la propria non subalternità ad operazioni di questa natura. Prefetture e questure sono capacissime di adempiere ai loro “doveri” anche senza dover ricorrere al nostro corpo che non è assolutamente “qualificato” nell’esecuzione di operazione di sfratti.

 

 

I vigili del fuoco che hanno ben altri compiti da adempiere. In un paese dove mancano i servizi pubblici necessari, dove si sono privatizzati istruzione, sanità, trasporti, ed i settori chiavi della vita di un Paese per favorire ed ingrossare i profitti di prenditori e speculatori, dove si taglia sulla spesa sociale ma si finanziano le guerre, dove si trovano i soldi per salvare le banche ma non quelli per contrastare miseria e povertà, o per salvaguardare il territorio da calamità idrogeologiche, i vigili del fuoco sanno da che parte stare, dalla parte dei più deboli. I pompieri difendono le vite non la proprietà privata. Noi salviamo, non sfrattiamo”.

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