Schiattarelli rimane in carcere. Dopo essersi costituito, al giudice racconta di avere partecipato alla rissa nella prima fase durante l’aggressione all’amico di Augieri, ma quando il 23enne è stato ucciso lui non era presente. Ad attribuirgli la paternità dell’omicidio una minorenne che racconta della confidenza fattagli da un certo E., un giovane napoletano che nessuno conosce
COSENZA – Sarebbe stata una semplice scazzottata estiva, di quelle che succedono tra ragazzi, se non fosse stato per quel dannato coltello che ha segnato la vita di tre famiglie certamente, quella di Francesco Augieri, di Francesco Schiattarelli e di R.Criscuolo, 37 anni, l’amico di Augieri; e ancora non si sa quante altre famiglie finiranno in questa triste storia perchè si cercano altre persone, altri complici allo stato ancora non identificati scrivono gli inquirenti. Una storia apparentemente delineata ma che, in realtà ha molti contorni da definire. Una delle poche certezze allo stato attuale è che Schiattarelli rimane in carcere. Nella tarda serata di ieri il giudice De Chiara ha convalidato l’arresto disponendo la misura carceraria. Il giovane difeso dagli avvocati Giorgio Pace e Francesco Paone del foro di Napoli ha deciso di costituirsi domenica scorsa, presentandosi al carcere di Secondigliano. Le indagini sono state portate avanti dalla Procura di Paola diretta dal procuratore Capo Pierpaolo Bruni, dal sostituto Procuratore Cerchiara, titolare dell’indagine, e dai carabinieri della compagnia di Scalea diretta dal capitano Nardone.
Il giovane residente a Napoli, nel rione Sanità, si trovava a Diamante con i genitori in vacanza, da una settimana. Dopo l’accaduto il padre del 19enne ha deciso di ripartire e riportare il figlio a casa, a Napoli, per paura di possibili ritorsioni. Nel frattempo, l’esame autoptico sul corpo di Francesco Augieri ha evidenziato che tra le coltellate inferte all’addome, al torace, al collo e alla spalla, quella a determinarne la morte sia stata inferta nella parte superiore del corpo. Se ci fosse stato un ospedale attrezzato, nella vicina Cetraro, Francesco Augieri sarebbe morto comunque?
L’INTERROGATORIO
Durante l’interrogatorio, avvenuto in carcere, il diciannovenne avrebbe dichiarato agli inquirenti di avere partecipato solo ad una parte della rissa in cui Augieri non era presente. Dopo le 4 del mattino nella piazzetta vicino il ponte che collega il nuovo lungomare con il centro storico, Schiattarelli racconta che si trovava con gli amici. L’amico di Augieri, passando per la piazzetta, da una spallata involontariamente ad un ragazzo del gruppo, minorenne originario di Napoli, F. D. D.. Qui avviene il primo litigio verbale. Un amico in compagnia del minorenne F.D. chiede al 37enne il perchè avesse dato una spallata al suo amico e pare, ma sarebbe stato ammesso dallo stesso Criscuolo, che si sia rivolto al minorenne F.D. dicendogli “tagliati i capelli ricchione”. Il battibecco finisce qui e sembra che il minorenne scenda verso il bar dove c’erano gli altri amici mentre Criscuolo va a comprare le sigarette, (anche secondo le dichiarazioni di quest’ultimo). Al ritorno c’è un nuovo incontro sul ponte (la seconda fase) tra Criscuolo, il minorenne e altre persone e ne nasce una prima colluttazione. Schiattarelli dichiara di avere partecipato a questa prima fase: vedendo l’amico che litigava con questo ragazzo più grande interviene e aggredisce anche lui Criscuoli. Ma viene ferito ad un occhio, cade a terra e vedendo che tutti andavano via si allontana.
A questo punto c’è una terza fase ricostruita dalla magistratura, attraverso le dichiarazioni rese dai testimoni, in cui Schiattarelli in sede di interrogatorio di garanzia nega ogni responsabilità: dichiara di non essere stato presente alla nuova rissa, per cui non avrebbe accoltellato Francesco Augieri. Infatti, gli inquirenti sentono una minorenne, l’unica che avrebbe individuato Schiattarelli in questa terza fase. In realtà la 14enne non sarebbe stata una testimone oculare del ferimento a morte di Augieri, ma avrebbe raccolto l’indiscrezione di un napoletano di nome E.. Quest’ultimo le avrebbe confidato che sarebbe stato Schiattarelli ad uccidere l’Augieri, perchè proprio il 19enne glielo avrebbe confessato. Ma al momento questo E. non sarebbe neanche persona identificata. La minore infatti parla di E., un ragazzo di Napoli che conosce di vista e che non saprebbe rintracciare.
Secondo la ricostruzione della magistratura la lite, dunque, sarebbe stata generata dalla spallata involontaria tra Criscuolo e il minorenne, quindi non da Augieri e Schiattarelli intervenuti successivamente alla rissa, a sostegno degli amici. Criscuolo dopo essere stato aggredito e ferito ai glutei, con una presunta coltellata, torna dagli amici a raccontare i fatti. A questo punto scatta la terza fase, in cui perderà la vita Augieri.