L’inchiesta di 42 episodi tra usura ed estorsione a Cosenza, ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari, 3 in carcere, 5 ai domiciliari e 6 obblighi di firma
COSENZA – Nuovi interrogatori di garanzia sono stati tenuti questa mattina davanti al Gip Branda dagli indagati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. si tratta di Fernando Patitucci, 68 anni residente a Luzzi, difesto dall’avvocato Stefano Pellegrino, Bartolomeo Bevilacqua 48 anni Cosenza, difeso dall’avvocato Filippo Cinnate, Francesco Abbruzzese 55 anni residente a Cosenza, difeso dall’avvocato Roberta Amendola, Alessandro Morrone 46 anni originario di Cosenza, difeso dall’avvocato Luigi Leonetti, residente a Massafra (TA) ma domiciliato a via Popilia, Francesco Di Sanzo 38 anni originario di Castellanza (VA), residente a Massafra (TA), domiciliato a Rose, difeso dall’avvocato Antonio Ciacco, con l’accusa, secondo gli inquirenti – di essersi resi responsabili di plurime condotte di usura , protratte nel tempo, che alla luce dei precedenti fanno ritenere necessaria l’applicazione della misura cautelare. Pasquale Giudice 52 anni residente a Mendicino, difeso dall’avvocato Valentina Spizzirri è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia venerdì scorso.
Quasi tutti gli indagati hanno risposto alle domande del Gip riconoscendo lo scambio di denaro ma senza richiesta di interessi, quindi, senza un eventuale profitto. I difensori hanno già preparato istanza di riesame avverso l’ordinanza applicativa della custodia cautelare.
Venerdì scorso sono stati sentiti gli indagati detenuti in carcere: Giuseppe De Rose 64 anni Cosenza, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano, gravato da numerose condanne, accusato di essere ricorso alle minacce per costringere la vittima alla restituzione del denaro prestato ad usura; Leonardo Lucia, 64 anni Cosenza, difeso dall’avvocato Emiliano Iacquinta, per gli inquirenti sarebbe l’usuraio che ha posto in essere il maggior numero di condotte in danno di soggetti diversi, dimostrando spiccata capacità e particolare dedizione all’attività usuraia; Salvatore Pati 67 anni, nato ad Amantea e residente a Cosenza, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese, secondo le accuse ha posto in essere condotte connotate da particolare violenza per costringere la vittima ad eseguire i versamenti imposti.
Lucia e Pati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere; De Rose ha risposto alle domande; ha ammesso i rapporti e la consegna delle somme ma ha sottolineato di non esserci stata nè una richiesta, nè una corresponsione di interessi. Per i tre indagati detenuti in carcere gli avvocati hanno predisposto istanza di riesame. Nel caso specifico di De Rose, l’avvocato Cristiano ha presentato istanza di diversa misura cautelare anche in ragione delle dichiarazioni rese.
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