Straordinaria la squadra che ci ha fatto sognare, ma in diecimila hanno dimostrato all’Italia il senso di appartenenza alla città, alla fede sportiva, al tifo vero, quello fatto di aggregazione e solidarietà. Grazie Cosenza
COSENZA – E mentre in diecimila tifavano tra gli spalti dello stadio di Pescara, una città intera era davanti allo schermo della Tv, tutti sintonizzati su Rai Sport per guardare la squadra del cuore e sostenerla da casa. La giornata è stata un epilogo di quelle speranze che sin dalla mattina sono stati oggetto del discorso dei cosentini: formazione della squadra, la bravura di andare subito in rete. Coppie impegnate nel fare la spesa al supermercato perchè in tanti hanno scelto di riunirsi e tifare insieme. Donne a ricordare ai mariti che era tardi, di affrettarsi a pagare e donne dai parrucchieri a cercare di sbrigarsi perchè alle 20.30 iniziava la partita. Bar affollati, pub, pizzerie. Ognuno ieri si è organizzato come meglio ha creduto. Alle 20 corso Mazzini e le strade cittadine erano completamente deserte. Solo le ultime macchine che si apprestavano a raggiungere “la postazione” partita. Poi Cosenza è calata nel silenzio e nell’attesa. Neanche una sirena ha squarciato quel velo di attesa e speranza che sin dai primi minuti ha albergato nelle case. Poi il primo goal, e le urla dai balconi che hanno fatto coro con quelli degli spalti. Ma ancora non è finita e lo grida ai giocatori l’allenatore e lo ripetiamo anche noi da casa. “Forza ragazzi” ce la possiamo fare. E da casa si incitano anche gli spalti “cantate, incitate, non li lasciate soli”.
E la telecronaca ci dà ragione: l’orgoglio cosentino di sentire dichiarare: “In diecimila con ogni mezzo sono arrivati dalla Calabria per sostenere la squadra, incrediBile”. Orgoglio cosentino di appartenere al Sud che ha cuore, che ci crede, che non lascia sola i “Lupi” in campo, nel bene e nel male, insieme a chi oggi ci guarda da lassù, come il grande Gigi che proprio in quel campo, tanti anni fa segnò il goal della B, e Paola che ieri insieme a Totonno Chiappetta, a Mario Gualtieri e a tanti altri, avranno messo in subbuglio il paradiso per tifare tutti rossoblu. Arriva il secondo goal e Braglia continua ad incitare i ragazzi “mantenete alta la concentrazione”. Un attimo e il Siena si gioca bene un rigore. Soffriamo, ma siamo pieni di speranza e arriva il terzo goal che chiude la partita e apre il sogno in B. Lo stadio di Pescara esulta, i diecimila sono incontenibili, ma la città di Cosenza esplode. Pochi minuti la strada si riempie, inizia tutto da viale Parco. Le auto con le bandiere impazzano a suon di clacson e non solo. Tanti già sono in strada, altri attendono che la squadra alzi la coppa prima di spegnere la tv e scendere a festeggiare . Poi la gioia in piazza Bilotti e su corso Mazzini. Il concentramento dei tifosi è tutto lì. Le vele sono un manto di cosentini che sventolano bandiere. Bambini, genitori, ragazzi, marito e moglie, la città festeggia e ringrazia. I cori si elevano alti in cielo e si ripercorrono vecchi e nuovi inni per ricordare tutti, per ringraziare la squadra. Magliette, bandiere, cappelli, sciarpe, visi colorati….è festa rossoblu.
La civiltà di saper essere tifosi, a Pescara e a Cosenza, a dimostrare che il calcio è un grande sport e deve sapere essere vissuto, senza incidenti, senza odio. A partire dal viaggio all’andata fino a quello di ritorno. Si è mossa una città intera, una grande tifoseria. Gli ultrà rossoblu hanno dimostrato agli italiani cosa significhi accompagnare e sostenere la squadra del cuore. Dignità e grande cuore sugli spalti. E poi la città, quei cosentini che a metà campionato si sono uniti agli ultrà per vincere insieme, per non abbandonare questi giocatori che c’hanno creduto e dietro i riflettori hanno lavorato duro. Complimenti ragazzi, il vostro gioco ieri è stato da veri lupi e grazie Braglia che c’hai regalato la serie B. Un mio amico di Genova ieri mi ha scritto “Tifo per voi, siete una bella realtà, la dimostrazione del vero calcio, una grande tifoseria, in un sud meraviglioso!”
I festeggiamenti sono durati fino a tarda notte, in attesa della grande festa, tutti insieme oggi, nel tardo pomeriggio con la squadra del cuore….bentornata serie B!