La sfida di Add Wind: equipaggio di non vedenti per attraversare l’Atlantico

COSENZA – Il mare, una sfida con il vento in poppa e  senza limiti. Cosenza, per la sua fortunata posizione geografica di avere il mare a pochi chilometri di stanza ha sempre avuto con gli abissi un feeling particolare, un legame forte come un cordone ombelicale.

E’ proprio in quest’ottica che la AddWind di Cosenza, realtà leader della nautica, ha avviato un progetto, destinato ad essere un viaggio davvero senza limiti e confini. Il progetto, “battezzato” Regatta, ha un obiettivo straordinariamente affascinante: la preparazione del primo equipaggio composta da non vedenti che attraverserà l’Atlantico per il 2015, 2 skipper professionisti e 4 non vedenti. Add Wind oltre alle classiche motivazioni si e’ imposta un traguardo arduo e solidale, ovvero: formare un equipaggio di diversamente abili per gareggiare sui circuiti di regata regionali e nazionali a lunga percorrenza col proposito di aderire alle Olimpiadi dei Disabili e concludere l’esperienza sportiva con la traversata atlantica 2015 A.R.C.  Il progetto ha la durata complessiva di anni 4. L’adesione della sede regionale dell’AIC ( Associazione Italiana Ciechi ) e il patrocinio nazionale ha dato impulso e vigore ad una idea che da tempo vagava nelle nostre teste e che finalmente ha preso una forma definita e distinguibile in un programma e un calendario di eventi che di certo si farà notare su scala nazionale.«“Add Wind” – spiegano i responsabili del progetto – nasce con l’obiettivo di abbattere il muro del pregiudizio e diffondere l’idea di uno sport che unisce e non separa in base alla classe socialeì, uno sport alla portata di tutti, diversamente abili compresi, dove un dilettante può misurarsi con altre persone animate dalla stessa passione e sentirsi parte di una vera e propria comunità marina. Le lunghe rotte da sempre rinnovano il fascino dei racconti ormai celebri di Bernard Moitessier, per chi le ha nel cuore, il mare è un po’ come la cioccolata per i bambini. Per molti il richiamo dell’avventura, del viaggio, l’idea di poter contare solo su stessi sono gli irresistibili meccanismi di fascinazione che spingono tanti navigatori a muovere le prue verso queste imprese. Solo, solitaria, soltanto, uno, numeri che di per se’ nell’intendere comune “spaventano” intere generazioni. La misura di uno, uno come se non ci fosse un due, del “solo”, è la prova che nel cimentarsi con se stessi di limiti c’è ne sono tanti e non tutti sono disposti ad affrontarli. Seicento mila miglia, 46 piedi, 325 mq di vele, 11.800 kg, questi i compagni di viaggio per la traversata in solitario del mediterraneo che avra’inizio nel mese di ottobre, un solo uomo, una sola barca, un solo mare. Attraversare il Mediterraneo in solitaria non è di certo una impresa impossibile, anzi, sono centinaia i navigatori ad averlo fatto, il nostro skipper ha gia’ all’attivo traversate assai piu’ lunghe, ma come e’ solito dire : ” Per quel che ne so’ non c’è una traversata “facile”, c’è solo un viaggio, l’unica cosa certa è quando partirai, tutto il resto lo sa soltanto il mare». La vela, come suggerisce il velista e blogger Sergio Mistrorigo, è «libertà, non c’è limite alla destinazione che puoi darti quando il tuo carburante è il vento. “Add Wind”, la libertà è l’unico approdo per un cuore navigante».

COME NASCE ADD WIND – Il punto di partenza che sta alla base di Add Wind è ana passione, la vela. Un luogo, il mare. E un sogno, condividere e diffondere quella passione. Nasce così “Add Wind”, un’associazione sportiva dilettantistica fondata da un gruppo di amici che, dopo aver partecipato per anni a regate, hanno deciso di condividere la propria conoscenza marinaresca per avvicinare sempre più persone, giovani e adulti, allo sport della vela. L’immaginario collettivo, finora, ha sempre considerato la vela come uno sport elitario, riservato ai cosiddetti “ricchi” e irraggiungibile dalla classe media che può soltanto ammirarlo da lontano, magari attraverso la tv. In realtà la vela non è uno sport più costoso di altri, le barche si noleggiano come un qualsiasi campo da calcio o tennis e si partecipa a corsi che costano quanto altri sport. “Add Wind” nasce con l’obiettivo di abbattere il muro del pregiudizio e diffondere l’idea di uno sport che unisce – e non separa in base alla classe sociale – , uno sport alla portata di tutti, diversamente abili compresi, dove un dilettante può misurarsi con altre persone animate dalla stessa passione e sentirsi parte di una vera e propria comunità marina. Chi entra in “Add Wind” scopre un nuovo modo di approcciare la vela, assaporare lo sport e le emozioni creando legami profondi tra le persone in base a valori condivisi. Ogni socio di “Add Wind”, e non solo chi ne ricopre le principali cariche, deve sentirsi come un membro dello staff e può portare aiuto e collaborazione contribuendo di fatto alla crescita e allo sviluppo dell’associazione. In questo modo la nostra associazione potrà mantenere la sua accessibilità, anche economica, a tutti indistintamente, e non soltanto a pochi privilegiati.

LO SKIPPER – Gianluca Coratti, classe 1973, cresciuto in riva ai mari di Calabria, ha la passione per la vela sin da bambino. Inizia presto a cimentarsi con le derive e con le vele, è la madre a spingerlo su qualsiasi cosa sia mossa dal vento, derive wind-surf e catamarani diventano i suoi “giocattoli preferiti”. Regata in classe F18, Laser Standard Class per anni e passa poi a imbarcazioni piu’ grandi. E’ l’idea delle lunghe percorrenze, quella del viaggio che lo attrae portandolo poi in tutto il Mediterraneo. Fondatore della agenzia di comunicazione ImgLab e fotografo professionista, non riesce a stare lontano dal mare e fonda l’associazione sportiva AddWind, dove investe tutte le sue risorse per perseguire il suo sogno, l’andar per mari, a tutti i costi. Coratti, ha all’attivo scorribande per tutto il Mediterraneo che esplora con il suo amico di sempre, Sergio, pare che entrambi non prendano pace a “terra”. Di poche parole, ama navigare di notte.Una delle sue citazioni preferite è: «pochi sono gli uomini che possono dare del tu al mare, di quei pochi nessuno lo fà».

LA STRATEGIA – La “filosofia” del team si sintetizza in una grande attenzione alle regate d’altura senza tralasciare le regate di triangolo. La notevole copertura mediatica delle regate lunghe in rapporto all’esiguo numero dei partecipanti permette una visibilita’ superiore ad altre competizioni veliche. Inoltre la gestione della formula con cui vengono corse questo tipo di regate non consente sperimentazioni eccessive e costose con materiali d’avanguardia come e’ invece richiesto per competere ad alto livello nelle regate di triangolo. Il focus sulle cosiddette regate “lunghe” permette di ottimizzare la preparazione in questo genere di competizioni. A differenza della maggior parte delle imbarcazioni del settore che focalizzano la propria stagione sulle regate di triangolo, trovandosi a competere nelle regate d’altura con una preparazione non adeguata, il Team intende effettuare un training mirato alle piu’ importanti regate d’altura del Mediterraneo. Il successo sempre crescente di alcuni di questi appuntamenti divenuti ormai dei classici (Giraglia e Roma per Tutti sono un esempio) ci fa ritenere che il settore sia quello che al momento rappresenta la massima visibilità’ per il Team. A differenza delle regate di triangolo, le regate d’altura permettono un rapporto integrato con la comunicazione durante tutta la durata dell’evento. L’interazione dell’equipaggio con Internet ed i mezzi di comunicazione tradizionali permette di aumentare l’interesse del pubblico per le vicende sportive durante l’evento stesso. Esempi di team che hanno fatto scelte analoghe sono “Riviera di Rimini” e “Shining”.

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