Minacciato l’avvocato Caruso. La Corte di Appello ribalta la sentenza di primo grado e assolve Mario e Claudio Veltri, per non aver commesso il fatto
COSENZA – Le minacce di morte all’avvocato Franz Caruso sono vere, ed è un dato di fatto, ma per i giudici della Corte d’Appello a commettere il fatto non sono stati i fratelli Veltri, originari di Lago, difesi dall’avvocato Pasquale Naccarato, condannati in primo grado, nel giugno del 2015, a tre mesi. Secondo l’accusa nel giugno del 2011 l’avvocato fu raggiunto presso lo studio, a Cosenza, da alcune telefonate minatorie. Dall’altro capo del telefono, infatti, l’interlocutore minacciò il legale di cementarlo nei pilastri di contrada Cutura, a Rende. Il tutto sarebbe stato legato ad una querela che lo studio legale in questione, avrebbe depositato in Procura, in nome e per conto di una assistita e di Calabria Maceri. Sempre l’interlocutore avrebbe poi minacciato l’avvocato di non presentarsi in udienza indicandone anche la data.
Presentata la denuncia e avviate le indagini investigative, dai tabulati telefonici emerse che le telefonate sarebbero provenute da un’utenza telefonica tedesca attraverso la quale, l’Interpol individuò uno dei fratelli Veltri, Mario. L’individuazione di quest’ultimo avrebbero poi ricondotto al fratello Claudio che, sempre secondo le indagini, insieme alla parte offesa avrebbero avuto a che fare con la gestione Calabra Maceri. Il legale dei fratelli Veltri, dopo essere ricorso in appello, ha smontato il castello accusatorio dimostrando che i due non avrebbero preso parte alle minacce minatorie. I giudici hanno accolto la tesi della difesa ribaltando la sentenza di primo grado da una condanna ad una asoluzione. Rimangono le minacce di morte ma senza un autore