Truffa online, pasta e acqua al posto della merce, due condanne

Truffa ai danni di un giovane fiorentino che convinto di ricevere strumenti musicali si è visto recapitare 18 pacchi di pasta per aiuto agli indigenti

 

COSENZA – Colpevoli e condannati. Una sentenza che non lascia dubbio alla truffa online che da Cosenza ha viaggiato fino alla città Toscana, Firenze, per sottrarre 1200 euro ad un giovane che ha creduto di fare un buon affare acquistando della strumentazione musicale su internet, in un noto sito. A finire condannati sono i fratelli Carmelo e Gian nicola Nicoletti di 48 e 27 anni, noti alle forze dell’ordine. Vittima un giovane di buona famiglia di 23 anni e la madre di quest’ultimo, entrambi rappresentati dall’avvocato Pasquale Naccarato,  divenuta “carta di credito” dei due compagni di merenda cosentini, residenti nel centro storico della citta dei bruzi. I fatti risalgono al marzo 2015. Una vicenda giudiziaria durata quasi due anni in cui il Tribunale di Cosenza, in composizione monocratica ha ieri chiuso il processo di primo grado con una solida condanna e il conseguente risarcimento del danno alle vittime

L’accusa

I due in concorso tra loro, con artifici e raggiri consistiti nell’offrire in vendita sul sito internet strumentazione elettronica per mixiare musica, nello specifico 2 lettori cd marca Pioneer e un mixer Allen & Heat, inducevano in errore la vittima circa la genuinità dell’acquisto. In particolare a fronte del pagamento di 1200 euro avvenuto su un conto corrente bancario intestato a Gian Nicola Nicoletti, il giovane 23enne riceveva con corriere espresso un pacco contenente alcune bottiglie di acqua e 18 pacchi di pasta, cagionandogli un danno di pari entità.

Il giovane aveva notato una inserzione sul sito di vendita e acquisto online  molto famoso e gettonato, in cui erano proposti in vendita alcuni strumenti elettronici per mixare musica. Interessato ha contattato tramite email il venditore che gli ha fornito il numero del cellulare su cui potere comunicare tramite messaggi. Da qui è nato l’accordo per l’acquisto della strumentazione per un totale di 1200 euro. Il giovane ha dunque chiesto alla madre di effettuare il pagamento degli strumenti musicali. In un primo momento il bonifico non andò a buon fine tanto che la madre dovette comunicare al figlio di chiedere un altro conto corrente su cui versare i soldi. Ricevuto il nuovo iban i soldi iniziano il viaggio, completando la truffa.

Due giorni dopo il 23enne riceve il messaggio da parte di uno dei due fratelli che annunciava la spedizione del pacco tramite corriere. Il pacco è stato ricevuto a casa, dalla madre della vittima che, nell’aprirlo, ha trovato l’amara sorpresa di vedere al posto dei mixer bottiglie di acqua e pasta su cui era stampigliato la scritta “Aiuto nazionale agli indigenti, prodotto non commerciabile”. Da sottolineare l’arguzia dei due fratelli di spedire il pacco con l’equivalente peso che avrebbe dovuto avere se avesse contenuto la strumentazione musicale. in tutto dentro erano stipati 17 pacchi di penne rigate e 3 pacchi di ditalini più 12 bottiglie di acqua.  Inutile bloccare il bonifico che ormai era già in viaggio sul conto corrente cosentino. Partono le denunce e la polizia postale risale ai due fratelli attraverso il cellulare e i due conti correnti che erano intestati ad entrambi. Da qui alla denuncia il passo è stato breve. Ieri la condanna che sigilla la fine di una brutta e salata storia di truffe

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