Kalashnikov, pistole, cocaina e divise dei carabinieri a pochi passi dal Tribunale (FOTO)

Scoperto l’arsenale nella Hyundai Atos di Alberto Novello, sorvegliato speciale. A poche centinaia di metri occultata un’altra arma con munizionamento

 

COSENZA – Un vero e proprio arsenale quello scoperto dagli uomini della Squadra mobile di Cosenza nell’auto, una Hyundai Atos, parcheggiata a poca distanza dall’abitazione di Alberto Novello, in via Silvio Sesti, strada che costeggia il Palazzo di Giustizia della città. Un’azione scaturita nell’ambito dei controlli straordinari contro la repressione dei reati del personale della Questura di Cosenza disposti dal questore Giancarlo Conticchio. Ieri pomeriggio la Squadra mobile, diretta dal vice questore aggiunto Fabio Catalano, dopo l’arresto del 26enne, accusato di violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, eseguito nella mattinata dagli agenti della squadra volante diretta dal vicequestore aggiunto Cataldo Pignataro, ha deciso di eseguire una perquisizione a suo carico.

L’arresto di Novello, imputato tra l’altro nel processo Mater, è scaturito dal fatto che il giovane, sorvegliato speciale, sarebbe stato in procinto di disattendere gli adempimenti di legge ai quali era sottoposto ed avrebbe pertanto opposto resistenza ai pubblici ufficiali all’atto del controllo ieri mattina. Da qui sono scattate le perquisizioni all’interno dell’abitazione e nell’auto di proprietà del 26enne, la Hyundai Atos. All’interno del portabagagli, occultati in un borsone marchiato “Sports”, sono state rinvenute oltre alle armi numerose munizioni e cocaina. A poca distanza all’occhio vigile e professionale degli investigatori della prima e seconda sezione della mobile, dirette dal sostituto commissario Walter Gentile e dall’ispettore capo Claudio Sole, nel popolare quartiere alle spalle del Tribunale, non è sfuggita una vecchia auto abbandonata, una Fiat Stilo, passata al setaccio. All’interno erano occultate armi, munizioni e cocaina. Novello è accusato di detenzione di armi da guerra e di armi comuni, ricettazione, detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre dell’altra auto non si conosce l’utilizzatore.

Le armi e le divise

Divise armi sequestro cosenza 04A bordo dell’autovettura Hyundai Atos di proprietà del Novello sono state rinvenute un Kalashnikov, tre pistole tre caricatori già riforniti e munizionamento per circa 114 proiettili. In particolare: 1 fucile mitragliatore marca SDM, tipo “AK 47” (Kalashnikov) cal. 7,62X39, l’arma è dotata oltre che di un caricatore a “banana” da 30 colpi, di un caricatore a tamburo da 75 colpi tipo “drum”;  1 revolver cal. 32;  1 pistola semiautomatica a salve, modificata per renderla di cal. 6,35, marca BBM; 1 pistola semiautomatica PS97 Arrow cal. 9 parabellum clandestina, completa di caricatore munito di 11 proiettili; 10 proiettili marca “GFL” cal. 9 Luger, 30 proiettili marca GFL 380 Auto, 29 proiettili marca GFL, cal. 9X21,  6 proiettili marca GFL, cal. 357 Magnum, 9 proiettili marca SB, cal. 38 special,  30 proiettili marca LAPUA, cal. 32 SW Long.

Il Kalashnikov era occultato in una custodia a parte. Dagli accertamenti svolti dagli investigatori l’arma sarebbe provento di furto. E’ stata venduta da un’armeria ad un cittadino di Bisignano. L’arma nasceva legalmente detenibile. Subito dopo il furto è stata alterata rendendola da guerra  Per quanto riguarda la droga, nel borsone sono stati rinvenuti  insieme alle tre pistole e alle munizioni, 6 involucri di cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo cocaina, così come stabilito attraverso il “narco test”, del peso complessivo lordo di 74,68 grammi e le divise dell’Arma dei carabinieri. Più dettagliatamente: 6 pantaloni 2 giacche di divise dell’Arma dei Carabinieri, 1 giacca alta uniforme dell’Arma dei Carabinieri,  1 cappotto dell’Arma dei Carabinieri, 1 porta divisa dell’arma dei Carabinieri recante codice identificativo.

All’interno  della Fiat Stilo sono state rinvenute 1 pistola semiautomatica Mauser Luger P-08 cal. 9×21 matr. 7243 con caricatore contenente 7 cartucce del medesimo calibro oltre a ulteriori 10 cartucce contenute in un sacchetto; 1 cartuccia cal. 7,65; 3 bustine termosaldate di cellophane contenenti sostanza stupefacente di tipo cocaina per un peso complessivo totale di  41,66 grammi; un bilancino di precisione; un coltello da cucina.

 

LA CONFERENZA STAMPA

 

conferenza stampa conticchio armi

 

“Armi che ci fanno pensare ad una spiccata capacità offensiva” ma “l’azione di prevenzione funziona”

«Quest’ufficio sta ponendo in essere, nei confronti della provincia di Cosenza, per la sicurezza della collettività cosentina, dei servizi che stiamo facendo con cadenza quasi quotidiana – spiega il questore Conticchio durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina-. Questi controlli oggi hanno permesso di rinvenire del materiale abbastanza inquietante perchè parliamo di armi con una forte capacità di fuoco non comune. La polizia di stato nei controlli che sta predisponendo nella provincia di Cosenza, controlli che riguardano le persone sottoposte a privazione di libertà: arrestati domiciliari, sorvegliati speciali e persone che hanno obbligo di firma, abbiamo posto una particolare attenzione nei loro confronti. E ieri abbiamo avuto questo risultato importante che ha permesso di rinvenire oltre che a delle armi anche delle uniformi appartenenti alle forze di polizia. Voglio sottolineare che l’azione di prevenzione funziona. Nel momento in cui un reato è commesso lo Stato ha fallito, vuol dire che non è riuscito a controllare la quiete sociale. La prevenzione  ci consente di rientrare la sera con facilità. Un’altra considerazione che faccio è quella che vedo nei volti dei cittadini della provincia di Cosenza una partecipazione attiva ed una sicurezza che mi viene esternata. Io sento spesso i cittadini di questa provincia che mi fermano per strada ringraziandomi per l’operato  che svolge la polizia di Stato. io rispondo sempre non è me che dovete ringraziare ma il è nostro lavoro, che facciamo. il segnale che voglio lanciare è quello della prevenzione che funziona. Con i controlli che sono fatti i risultati si ottengono»

«Abbiamo intensificato i controlli dei  soggetti sottoposti agli obblighi di legge perchè così facciamo sentire “il fiato sul collo” a tutto quello che ruota intorno alla criminalità comune e organizzata – spiega il vice questore aggiunto Pignataro, dirigente della squadra volante-. Quando si lavora poi in sinergia i risultati arrivano. Da parte nostra l’impegno è massimo su tutti i fronti: dai parcheggiatori abusivi, al furto, alla rapina, alla droga. Grossi controlli nei circoli. Stiamo monitorando tutte le criticità che abbiamo sul territorio, in città e provincia».

Sui Daspo aggiunge ancora il questore Conticchio riallacciandosi alle dichiarazioni del dirigente delle squadre volanti «i controlli ai parcheggiatori, i daspo hanno una finalità preventiva ed educativa perchè il cittadino  prima pagava per non dare fastidio alla macchina; adesso il cittadino se vuole pagare sa che non  c’è la persona che faceva il parcheggiatore abusivo. L’invito che abbiamo fatto  a queste persone che abbiamo daspato è di unirsi in cooperative, basta  chiedere un’autorizzazione al Comune. Noi non siamo per togliere il lavoro, ma per darlo  ma nelle condizioni che la legge ce lo permette».

La parte tecnica ovvero i particolari dell’operazione sono state spiegate dal dirigente della mobile, il vice questore aggiunto Fabio Catalano che ha ripercorso tutte le fasi, dai controlli effettuati dagli agenti della squadra volante, alle indagini investigative avviate subito dopo l’arresto del 26enne. “La nostra attività coniuga il momento preventivo con quello investigativo dell’approfondimento perchè naturalmente temiamo ci sia il sospetto della regia della criminalità organizzata. Sono armi che ci fanno pensare ad una spiccata capacità offensiva. In particolare il kalashnikov – ha spiegato  Catalano a capo della squadra mobile – era provento di furto perpetrato alcuni anni fa da un’abitazione. Era un ‘arma legalmente cedibile acquistata in un’armeria da un cittadino di Bisignano. Una versione civile che sarebbe stata modificata in arma automatica ovvero da guerra, ma su questo sono in corso accertamenti. Oltre a questo le armi, le pistole tra cui  una di fabbricazione slovacca, la PS97 Arrow cal. 9 parabellum con matricola sconosciuta agli archivi nazionali e dunque clandestina, un revolver e una piccola pistola, nata come arma a salve, una Bruni modificate resa operativa tale da diventare una 6.35, anche questa clandestina e l’ingente munizionamento. Ciò che ci ha allarmato particolarmente è il rinvenimento delle divise dell’Arma dei carabinieri.  Stiamo cercando di capire se fossero state lasciate nel borsone solo  per una custodia momentanea essendo materiale scottante oppure lascino trasparire la possibilità  che possa essere perpetrato qualche episodio delittuoso. Naturalmente sono in corso ulteriori indagini investigative. In riferimento all’altra autovettura la fiat Stilo che sembrava lasciata parcheggiata da un po’ di tempo a pochi metri dall’abitazione del Novello e formalmente intestata ad un rivenditore di autovetture con cui sono in corso accertamenti per accertare la persona che aveva in uso la vettura, in cui è stata rinvenuta un’altra pistola, una Mauser cal. 9×21 con serbatoio ben fornito, munizioni e altri tre involucri termosaldati di cocaina. »

«Le armi saranno sottoposte ad accertamenti mirati continua Conticchio – per capire se sono state utilizzate per risalire ad eventuali personaggi interessati e parte attività al detenere questo materiale. Sicurezza partecipata, sicurezza e prevenzione. Non mi stancherò mai di dirlo – conclude Conticchio-.

 

 

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