Bancherelle su un percorso di oltre sei chilometri, la storia dell’evento più atteso della città di Cosenza
COSENZA – La tradizionale kermesse fieristica cosentina non delude le aspettative. Anche quest’anno a ventiquattro ore dalla sua inaugurazione sono già migliaia i visitatori che hanno popolato viale Parco. La fiera di San Giuseppe è ormai entrata nel vivo con oltre seicento espositori dislocati su un percorso che supera i sei chilometri. Già dalle prime ore del mattino sono numerose le persone che attratte dalle bancarelle non hanno esitato a farsi coccolare dal sole primaverile per godersi quello che è ormai da decenni l’evento più atteso dai cosentini. Tra gli stand prodotti tipici, abbigliamento, casalinghi, bigiotteria, giocattoli, tecnologia, giostre, musica e tanto divertimento. A partire da oggi l’ex Caffè Lettarario di piazza Matteotti ospiterà la seconda edizione di “DeGustando la Fiera”. Dalle 10 del mattino fino alla sera vi sarà un susseguirsi di momenti dedicati al gusto: showcooking, laboratori di cucina tradizionale e di dolci tipici calabresi, su tutti i mostacciuoli e la zeppola, distintivi della Fiera e di San Giuseppe, uno spazio “acrobatico” dedicato alla pizza e ancora laboratori tematici, molti per bambini. Tutto questo arricchito da attività di intrattenimento e da un’area artigianato con esposizioni e performance. Numerosi i bus di visitatori attesi per il fine settimana. Sabato e domenica saranno, come da tradizione, le giornate in cui si registrerà il boom di presenze.
Nata per volere di Federico II di Svevia nel 1234 per agevolare gli scambi commerciali si teneva dal 21 Settembre al 9 di Ottobre davanti al tempio consacrato alla Maddalena nel quartiere dei Rivocati. Per questo motivo fu inizialmente chiamata Fiera della Maddalena. L’evento portò grossi benefici alla città bruzia, che divenne così capitale mercantile della Valle del Crati risollevandosi da una lunga crisi derivante dalla carestia che l’aveva colpita. La Fiera della Maddalena non fu solo occasione di trattare affari, ma anche un ottimo strumento per lo scambio culturale che avveniva tra abitanti della provincia di Cosenza e i Casali e i mercanti forestieri provenienti da Milano, Genova, Venezia, Amalfi, Firenze, Messina e da grandi paesi europei quali Spagna, Francia, Dalmazia, che diedero alla fiera stessa un importante ruolo sociale e culturale. Pur mantenendo tutte le sue caratteristiche, nel 1400 ne venne spostato lo svolgimento tra Luglio e Agosto fino a quando il terremoto del 1544 non distrusse la Chiesa della Maddalena ed un’alluvione del Busento fece crollare il ponte che l’attraversava. La realizzazione del nuovo ponte richiese più di venti anni di lavoro durante i quali non si tenne più la fiera. Fu riaperta con l’inaugurazione del nuovo ponte costruito più a valle, quasi davanti il Convento di San Domenico: era il 19 Marzo 1564, giorno di San Giuseppe, nome che assunse la fiera e mantiene ancora oggi.