Circa 25 i medici in turno durante la degenza della 68enne, finiti sul tavolo della Procura. Molti potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati
COSENZA – E’ stata fissata per lunedì alle 14 l’autopsia sul corpo di Rachele Funaro, la madre del del noto professionista del foro bruzio Gisberto Spadafora, impegnato come amministratore della città di Cosenza nella carica di consigliere comunale e presidente della commissione trasporti. Ancora attesa, dunque, per la famiglia Spadafora prima di poter “abbracciare” la congiunta nell’ultimo saluto. La donna, 68 anni, ricoverata all’Annunziata, è morta dopo tre giorni di agonia, 21 ore abbandonata su una barella in Pronto Soccorso, stretta solo dall’affetto dei suoi cari, in attesa che qualcuno si prendesse cura di lei. Le cure sono giunte, probabilmente troppo tardi, ma questo sarà compito della magistratura stabilire se ci sia o meno colpa medica.
L’inchiesta aperta dalla magistratura, sotto il coordinamento del procuratore capo Spagnuolo, dopo la denuncia presentata dalla famiglia rappresentata dal legale Massimiliano Coppa, ha richiesto subito il sequestro della salma e le cartelle cliniche, ben due, finite sopra il tavolo del pubblico ministero Greco. Da indiscrezioni sembra che sia stata richiesta anche una lista delle presenze dei medici di turno. E in quelle 72 ore, ben 25 sono stati i medici che turnavano. Molti potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati fino a quando non verrà fatta luce sul drammatico evento che ha visto una donna dializzata che lamentava dolori senza cure specifiche e senza essere sottoposta ad esami clinici se non fosse stato per l’intervento dei familiari che hanno sollecitato i medici dei vari reparti.