‘Poltrona’ garantita per Pietro Filippo nonostante le diffide del commissario Scura. Condannato invece il direttore nominato pochi giorni fa a capo del distretto Valle Crati
COSENZA – Truffa e falso. Queste le accuse con cui il dottore Pietro Filippo è stato condannato. Il verdetto confermato anche in Cassazione doveva sancire il suo definitivo allontanamento dall’Asp di Cosenza, ma così non è stato. L’ex presidente del Consiglio Comunale in quota PD ‘coccolato’ dalla squadra di Oliverio ha mantenuto salda la propria poltrona. Ed è stato finanche premiato con 100mila euro e la promozione a direttore dell’unità complessa Tutela Anziani e Disabili. Due decisioni a cui si era fermamente opposto, invano, anche il commissario per il piano di rientro dal debito Massimo Scura, attualmente la più alta carica della sanità calabrese. Pietro Filippo nonostante la condanna aveva intentato causa contro l’Asp di Cosenza per mobbing e la vicenda era stata liquidata in via stragiudiziale.
“Ho revocato la delibera con la quale il direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro – spiega il commissario Scura – disponeva la liquidazione di 100mila euro a Pietro Filippo. Dissero che era ormai la transazione era stata firmata e non si poteva far nulla. Anzi. Tentarono di tranquillizzarmi dicendo che all’Asp ‘conveniva’ perché il dottor Pietro Filippo aveva chiesto ben 400mila euro di risarcimento. Quindi avremmo, secondo Mauro, risparmiato. Non mi convinsero e ho denunciato tutto alla Corte dei Conti. Quando poi mi è stato comunicato che stava per essere nominato direttore di unità complessa ho formalmente inviato una nota al direttore generale Raffaele Mauro in cui dicevo che quella nomina era inopportuna e non andava posta in essere. Per me Pietro Filippo doveva essere licenziato al momento della condanna, invece lo hanno promosso. Quello che ho potuto fare l’ho fatto“.
Nel frattempo lo scorso venerdì il direttore generale dell’Asp di Cosenza Mauro ha firmato la nomina a direttore del distreto sanitario della Valle del Crati (che comprende i Comuni da Rende ad Acri) Ottorino Zuccarelli. Anche in questo caso il dirigente non ha tenuto conto della posizione di imputato del dottore noto per aver ricoperto la carica di sindaco nel Comune di San Fili. Imputato nel processo Ippocrate sui falsi invalidi e irregolarità (commesse paradossalmente tra le sedi dell’Asp a Rende) anche lui è stato premiato nonostante il pm avesse già chiesto per lui una pena di 3 anni e mezzo di reclusione. Condanna inflitta stasera dal Tribunale di Cosenza che pochi minuti fa ha sentenziato che il dottor Ottorino Zuccarelli dovrà scontare una pena pari a due anni di detenzione e al risarcimento dei danni. Come Pietro Filippo anche il collega Zuccarelli è uno degli uomini politicamente vicini al PD del governatore Mario Oliverio. E il cerchio si chiude, mentre restano aperte le ferite della malasanità cosentina.
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