Immagini inequivocabili immortalano una realtà ben nota, ma taciuta. Il dirigente assicura: “Ci stiamo lavorando”
COSENZA – Autisti al telefono senza auricolare. Bus in moto abbandonati, mentre il conducente è al bar per comprare i pasticcini. Linee che viaggiano in ‘coppia’ con inspiegabili ritardi. Sono diverse le irregolarità immortalate negli ultimi anni tra le corse Amaco nell’area urbana di Cosenza. Riguardano ciò che è visibile agli occhi degli utenti: la professionalità degli autisti. Un lavoro sicuramente usurante. Sei ore e mezza di guida, per sei giorni la settimana, con uno stipendio medio di circa 1.300 euro al mese. Chiacchierare al cellulare, senza auricolare, di questioni private quando si è in servizio sembrerebbe quasi la normalità. Incuranti del codice della strada alcuni guidano tenendo il telefono con la spalla, lo sterzo con una mano e l’altra fuori dal finestrino. In alcuni casi c’è chi, forse a causa della calura estiva, si spinge a sporgere anche il ginocchio per prendere un po’ d’aria. Sempre parlando al telefono.
Per quanto riguarda le emettitrici dei biglietti, come noto, non danno resto e il variare dei prezzi sembrerebbe essere lasciato all’intuito dei passeggeri. A segnalare l’ultimo aumento un cartello strappato e poco leggibile. Risulta difficile controllare l’operato di 179 dipendenti di una società interamente finanziata dai cittadini (il capitale è infatti totalmente detenuto dal Comune di Cosenza), ma dall’Amaco rassicurano: “Ci stiamo lavorando”. Ad affermarlo è Paolo Posteraro, il nuovo amministratore unico in carica dal 18 ottobre 2017. “Non ci risultano, o meglio, – spiega Posteraro – non sono mai stati segnalati casi in cui gli autisti guidano parlando al cellulare. Qualora riuscissimo ad identificarli saranno sanzionati. Lo facciamo per chi non ha la divisa, figuriamoci se violano il codice della strada. Bisogna agire con durezza con chi rovina l’immagine dell’azienda, ma anche riconoscere che gli autisti fanno immensi sacrifici per sopperire alla carenza di personale e non provocano mai incidenti stradali.
Tra pochi giorni lanceremo un servizio di geolocalizzazione dei bus. Tramite un’App dedicata l’utente saprà esattamente tra quanti minuti arriverà la linea che interessa, per i più anziani, poco avvezzi all’uso degli smartphone istalleremo le paline elettroniche. I prezzi e la loro comunicazione spetta alla Regione Calabria, pur volendo non possiamo intervenire perché non è una materia di nostra competenza. E’ vero che non abbiamo cambiamonete a bordo, – chiarisce l’amministratore dell’Amaco Posteraro – ma allo stesso tempo bisogna ricordare che è necessario munirsi di biglietto prima di salire sul bus. L’emettitrice è un servizio aggiuntivo che offriamo agli utenti. Chi vuole pagare il biglietto, ha diversi modi per farlo, può finanche usare il telefono cellulare per l’acquisto. Chi non vuole pagare trova mille scuse”.
Il ‘vizietto’ del chiacchierare al telefono e fare ‘pausa bar’, segnalatoci dagli utenti, pare non essere una novità, ma una prassi ricorrente. Le immagini riportate in basso, e registrate nel corso degli ultimi anni, ne sono un esempio.