Ritardi nei pagamenti e non solo. I dipendenti di Ecologia Oggi vogliono rispetto, sono esseri umani e non manichini. Il sindaco Occhiuto faccia chiarezza
COSENZA – «Ancora per l’ennesima volta hanno affisso in bacheca la comunicazione che l’accredito della mensilità di dicembre verrà effettuato il prossimo 24 gennaio, ma il comune di Cosenza alla data odierna ancora non ha liquidato la fattura ad Ecologia Oggi per cui l’azienda ha fatto sapere ai dipendenti che pagherà solo alla fine del mese, dopo che l’Amministrazione avrà ottemperato agli impegni presi». A parlare sono le tute gialle che hanno la necessità di far sapere alla gente che sono bravi lavoratori ma non vengono pagati e come tutti anche loro “devono mangiare”. Raccontano che l’azienda di Ecologia Oggi avrebbe comunicato che il comune effettuerà il bonifico dal 26 al 29 gennaio ma le tute gialle non ci stanno più.
«Vogliamo far sapere pubblicamente che noi non lavoriamo con il Comune di Cosenza. Noi siamo dipendenti dell’azienda Ecologia Oggi e chiediamo che il Comune si faccia carico di queste cose. Ogni mese l’azienda non può comunicare che l’amministrazione comunale non ha liquidato la fattura e quindi non possono pagare gli stipendi; perché tutti i Comuni d’Italia hanno l’obbligo di pagare la fattura entro 90 giorni. Quindi, se l’azienda presenta la fattura a febbraio e l’ente paga a maggio, io dipendente gli altri mesi non mi pago? Fare l’imprenditore con i soldi pubblici diventa semplice per tutti. Le tute gialle sono stanche di questo trattamento – continuano a ripetere i dipendenti-, a maggior ragione che l’azienda ha vinto nuovamente la gara d’appalto. Per altri sette anni, (cinque più due), ogni mese dobbiamo presentarci in Prefettura, o dobbiamo andare dal sindaco Occhiuto o da quello che verrà?»
Siamo lavoratori che teniamo alla città
«Noi abbiamo vinto ancora un ennesimo premio, lunedì scorso, sulla raccolta dei cartoni: in tutta Italia, Cosenza è la città che ha prodotto più cartoni e carta. Siamo lavoratori che stanno dimostrando di tenere alla città e che crediamo nel progetto del sindaco sulla differenziata». Racconta un dipendente: «Noi siamo stanchi di vederci pagare ogni sessanta giorni una mensilità. Se il bonifico viene effettuato il 29 gennaio, l’accredito sarà fatto nella settimana successiva di febbraio, ciò vuol dire che al padrone di casa dovrò pagare dicembre e gennaio. E campiamo tutti con uno stipendio, come facciamo a vivere? Attualmente cerchiamo di sopravvivere, nonostante adempiamo giornalmente al nostro dovere».
L’articolo 6, licenziati, assunti ma “niente stipendio”
I dipendenti spiegano ancora: «Noi abbiamo un’azienda che adotta gli articoli contrattuali quando ne ha più necessità, però non rispetta tutti gli altri articoli contrattuali a favore dei dipendenti. Molti di noi hanno ancora 50 giorni di ferie; l’una tantum da pagare a febbraio 2017 non è stata pagata; il fondo Fasdac che prevede oltre 1.000 euro a dipendente che vanno versati da più anni ancora non li hanno pagati, però vengono da noi a comunicarci che come nuovo vincitore di gara d’appalto adotta l’articolo 6, “ti licenzio e ti riassumo“. Verremo licenziati e riassunti con lo stesso livello, cambia sulla riorganizzazione perché sarà in base ai servizi che necessita il Comune. Andranno a decurtare, probabilmente, qualche mansione ad una parte dei dipendenti. Per esempio se ci sono 8 quinti livelli e l’appalto ne prevede due, sei sono in esubero e per questi si dovrà trovare un’altra sistemazione insieme alle sigle sindacali. Noi dipendenti dobbiamo stare zitti ed accettare, ma l’azienda non rispetta gli articoli dei dipendenti: non possiamo fare un giorno di ferie perché c’è mancanza di personale, un’ora di permesso non ci viene concesso, oppure ci viene trattenuta sulla busta paga».
Siamo protestati, cattivi pagatori, alle finanziarie non importa che l’azienda non ci paga
Siamo stanchi. Occhiuto deve prende posizioni nei confronti di Ecologia Oggi, e mettere in chiaro che l’azienda ha dei compiti e il Comune altri. Siamo quasi tutti protestati perché siamo costretti a pagare tutte le finanziarie in ritardo. E quando uno è protestato, diventa un cattivo pagatore. A loro non interessa che tu non paghi perché non ti pagano. Quando dovremo chiedere un altro prestito non ce lo concederanno oppure avremo bisogno di un garante. Ad una finanziaria, ad una banca dove paghiamo il mutuo della casa, all’Enel per chi paga purtroppo sempre in ritardo di 8 – 9 giorni non interessa che Ecologia Oggi non ci paga. E poi dobbiamo essere rispettati come dipendenti, perché siamo essere umani, perché noi siamo lavoratori validi. Abbiamo vinto due premi per la raccolta differenziata ed un terzo pochi giorni fa a livello nazionale. Se si fa un buon lavoro va pagato. L’azienda ha comunicato che ci avrebbe pagato il 24 anziché il 15 e noi non abbiamo indetto nessuna assemblea, ma abbiamo continuato a lavorare; abbiamo detto “c’è il problema, 9 giorni di ritardo ci possono stare”. Abbiamo accettato sapendo che, se il bonifico sarebbe stato effettuato nella giornata di oggi, i soldi sarebbero stati accreditati il 29 gennaio. Ma adesso non possiamo più accettare che, non tanto noi, quanto le nostre famiglie, i nostri figli debbano vivere questo disagio, con tutte le conseguenze che comporta. Non escludiamo di riunirci in assemblea, non escludiamo nulla se questo significa farci rispettare e chiediamo l’intervento dei segretari regionali di ogni sigla sindacale perché i territoriali non sono soddisfacenti»