Il sindaco di Cosenza ieri ha partecipato alla presentazione di uno studio sui Centri storici nel corso del quale, il ministro Franceschini ha annunciato interventi del Governo sulla zona antica di Cosenza
COSENZA – “Stiamo lavorando con il ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti – ha detto Dario Franceschini ieri a Roma – per prendere un pezzo di 4 Centri storici di 4 città del Sud, ovvero Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto provando a fare – ha specificato l’esponente del Governo – un intervento complessivo con risorse pubbliche, dimostrando che con un intervento pubblico si possono fare rinascere spazi”. Un attenzione che il sindaco di Cosenza, presente all’incontro in occasione della presentazione di uno studio sui Centri storici elaborato da Ancsa (Associazione nazionale Centri storici artistici) e dal Cresme, al quale ha partecipato in rappresentanza dell’Anci come delegato all’Urbanistica, ha accolto con entusiasmo.
Occhiuto infatti ha tenuto subito a ringraziare Franceschini per avere raccolto le istanze che l’Amministrazione comunale gli ha più volte avanzato in riferimento ad interventi importanti per la riqualificazione del Centro storico di Cosenza. “Il tema dei centri storici sta molto a cuore all’Anci: sono il vero patrimonio identitario del nostro Paese. Basti pensare che il modello della città media italiana è fondato proprio sui centri storici che racchiudono il patrimonio culturale delle città, un modello di vita non solo una sommatoria di edifici. Per questo stiamo portando avanti politiche mirate non solo alla loro conservazione e tutela ma anche a una vera rigenerazione sociale – ha affermato Occhiuto – Questo studio è molto importante perché ha l’indubbio merito di mettere a fuoco, proprio in un momento in cui se ne è persa attenzione, il tema dei centri storici riportandolo nell’agenda politica nazionale.
Si tratta di un obiettivo che l’Anci, con la sua azione degli ultimi anni, dimostra di condividere a pieno. Come associazione riteniamo che questo modello di vita debba essere assolutamente preservato, visto che – ha spiegato ancora il delegato Anci – è una nostra risorsa del passato che costituisce in effetti anche la nostra principale risorsa per il futuro. Se pensiamo alle città italiane, pensiamo ai loro centri storici così come avviene nell’immaginario dei turisti che visitano il nostro Paese”. Secondo il sindaco di Cosenza bisogna intervenire sostanzialmente su due versanti: da un lato “quello della conservazione stessa dei centri storici che vanno preservati dai crolli, agendo sulla vulnerabilità anche sismica degli edifici”, dall’altro “vanno portate avanti politiche che siano in grado di riportare la vita e le attività commerciali nei centri storici”. A tal riguardo Occhiuto ha avanzato una proposta mirata facendo leva sull’attivismo delle amministrazioni comunali nei confronti delle comunità governate. “Il ministero dei Beni Culturali potrebbe trasferire risorse direttamente alle istituzioni culturali dei Comuni invece che a quelle statali ha affermato – Questo permetterebbe agli enti locali di fare politiche mirate per far rivivere i centri storici delle nostre rispettive città”.
LA SODDISFAZIONE DEI RESIDENTI
“Ieri a Roma alla presentazione di uno studio sui Centri storici il ministro Franceschini ha confermato, a parole, gli interventi del Governo sulla zona antica di Cosenza così come promesso al Comitato Piazza Piccola un paio di settimane fa, quando il ministro venne a presentare il suo ultimo libro. Credevamo inammissibile – scrive in una nota il comitato Piazza Piccola – che il ministro dei Beni culturali venisse a Cosenza senza osservare lo stato dell’arte della città vecchia e senza ascoltare le parole di chi vive questo dramma. Decidemmo, dunque, di prendere parola , portando a casa la promessa di un inserimento della nostra città fra i progetti pilota di recupero dei centri storici. ‘Stiamo lavorando con il ministro alla Coesione territoriale Claudio De Vincenti – ha detto a Roma Franceschini – per prendere un pezzo di 4 Centri storici di 4 città del Sud, ovvero Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto provando a fare un intervento complessivo con risorse pubbliche, dimostrando che con un intervento pubblico si possono fare rinascere spazi’.
La situazione di Cosenza è drammatica – ricorda il comitato di residenti – visti i continui crolli e il pericolo di perdere per sempre la storia della nostra città. L’iniziativa di portare alcune lettere dei cittadini di Cosenza Vecchia direttamente al ministro durante la presentazione del suo ultimo libro è stata sicuramente efficace e ci conferma ancora una volta che se i cittadini prendono parola direttamente i problemi si risolvono. Ovviamente come Comitato non indietreggeremo di un millimetro aspettando che dopo le parole arrivino i fatti. Siamo abituati alle manovre elettoralistiche di questi signori e fino a quando il Centro Storico non sarà messo tutto in sicurezza la nostra battaglia continuerà a prescindere dagli interlocutori istituzionali. Pretendiamo massima trasparenza e partecipazione sui lavori di recupero e sul futuro della nostra città vecchia. Invitiamo tutti i cittadini a darci un aiuto affinché il nostro urlo possa essere sentito sempre più forte nelle stanze istituzionali. Tutti insieme per il Quartiere, per la città, per la nostra storia”.