COSENZA – Sarebbe stata un’amica a convincere la ragazzina a denunciare il patrigno.
Un meccanico 55enne dell’hinterland cosentino è stato tratto in arresto con l’accusa di violenza sessuale su minore. L’uomo è stato rintracciato nel pomeriggio di oggi, quando i militari gli hanno notificato, sul posto di lavoro, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Cosenza. P. M., secondo quanto raccontato dalla giovane oggi 17enne, dal 2005, quando erano in casa soli in più occasioni avrebbe costretto la giovane a guardarlo mentre si masturbava. Un rituale durato anni, da quando l’uomo ha sposato sua madre, una lavoratrice dell’Est europeo trasferitasi in Italia insieme alla figlia avuta da un altro matrimonio. All’autoerotismo si accompagnavano palpeggiamenti nelle parti intime definiti dagli inquirenti ”continui e consistenti”. Da bambina per vergogna, non consapevole di quanto stesse accadendo, pare non abbia mai confessato a nessuno il perverso gioco a cui per anni il patrigno l’avrebbe costretta. Neanche a sua madre. Sarebbe riuscita a parlarne, da adolescente, solo con la sua migliore amica, una compagna di classe. Da quanto emerso sinora, non sembra che tra i due vi sia mai stato un rapporto sessuale completo. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di via Popilia.