COSENZA – Divieto di scarico, salvo emergenze.
Nonostante il cartello ricordi che nell’area è vietato ammassare rifiuti, se Cosenza non potrà conferire in discarica continuerà ad accatastare l’immondizia dell’intera città in dei cassoni all’interno dell’ex area fieristica bruzia. Da qualche settimana i grandi contenitori maleodoranti, però, sono spariti. L’andirivieni di camion che scaricano spazzatura nel piazzale dell’Ente Fiere, per poi comprimerla e conservarla nei megacassonetti per non oltre le 72 ore, è bloccato, ma solo in via temporanea. A chiarirlo è lo stesso sindaco Occhiuto il quale precisa che le ‘cupolette’ resteranno a disposizione del Comune per tamponare eventuali emergenze legate allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati.
L’area, al cui interno anni fa fu ritrovato il cadavere di un migrante, ricordiamo, era stata sottoposta a sequestro. I sigilli erano stati apposti dopo aver accertato la presenza di rifiuti di natura sospetta, interrati sotto la colata di cemento sulla quale venivano da anni allestite fiere ed esposizioni. Eventi che assicuravano una vetrina commerciale alla città e un po’ di guadagni per chi gravitava nell’orbita dell’ente fiere. “Nel periodo in cui c’erano le fiere – racconta il titolare del parcheggio a lato di viale Magna Grecia – lavoravamo bene. Nei giorni normali avevamo almeno una quarantina di macchine, Sabato e Domenica era tutto pieno, ed incassavamo anche dal lavaggio dei mezzi, ora hanno spostato tutto a Montalto”. Poi il sequestro, il successivo dissequestro e l’ordinanza del sindaco per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti.
“Quando arrivavano i camion, soprattutto di notte e di Domenica all’alba, la puzza era insopportabile. Per non far vedere quello che facevano hanno messo un telo blu sull’intera recinzione per occultare la visuale dall’esterno. Da qua però si vedeva tutto: con un ragno prendevano la spazzatura dai camion, la buttavano a terra e poi si sentiva che li tritavano. I primi periodi i cassoni erano scoperti poi li hanno coperti, ma con dei teli, non ermeticamente. I cittadini hanno colto l’occasione per seguire l’esempio del sindaco e gettare i sacchetti dell’immondizia a lato strada. Ci hanno pulito solo qualche giorno fa. Per noi la puzza è ormai un incubo”. Il problema, in realtà, sarebbe molto più grave e riguarderebbe l’inquinamento del sottosuolo.
“Stiamo cercando di capire – spiega il sindaco Mario Occhiuto – quali sono i costi e le azioni per la bonifica. Si parla di preventivi che si aggirano sui due milioni di euro, ma non abbiamo fondi a disposizione per il momento. La situazione dei rifiuti interrati sotto l’area fieristica è molto seria, ci sono materiali che si biodegradano in milioni di anni e lì c’è un fiume che scorre, le falde acquifere potrebbero essere contaminate con evidenti ripercussioni sulla salute pubblica dei cittadini. Non devono spaventare i cassoni con i rifiuti sul piazzale, ma quello che è stato messo sotto quel piazzale. Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato, situazioni simili le registriamo a Borgo Partenope, Vaglio Lise, Gergeri, Sant’Ippolito. Deve spaventare l’inquinamento che non vediamo, non quello che è sotto gli occhi di tutti”. Intanto lo scenario che si presenta ai cosentini è quello del totale degrado in cui vegeta la struttura ‘ripulita’ dopo la rimozione dei cassoni.
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