Sessant’anni di energia, di semplicità, di umiltà in un concerto che riporta indietro nel tempo, che abbraccia il pubblico e regala emozioni.
COSENZA – Unica tappa calabrese per il caschetto d’oro ‘senza giacca e cravatta’ che ieri sera ha presentato la tappa del suo tour 6.0 unica in Calabria, al teatro Rendano di Cosenza. Una scelta mirata la sua, di esibirsi nel teatro di tradizione cosentino che ha definito “un patrimonio del Sud”. Nino D’Angelo è un cantautore molto amato, è un uomo del sud e della canzone popolare e per la sua prima volta al Rendano, non si è certo risparmiato. Il suo concerto è stato una festa davanti ad un pubblico trasversale e variegato.
Un live pensato e dedicato a Napoli, nel corso del quale l’artista partenopeo ha cantato tutti i suoi più grandi successi per chiudere con un emozionante e sincero omaggio al grande Pino Daniele con “Napul’è”. E’ un uomo pieno di umiltà Nino D’Angelo, che prima del concerto ha dispensato baci, abbracci, selfie e chiacchiere. Ha ricevuto dal sindaco una targa e, instancabile, guarda già al futuro nel quale vede ancora Cosenza e pensa ad un concerto allo stadio San Vito – Marulla con un prezzo popolare che possa portare a riempire la curva. Nino infatti, ha un sacco di fan, di tutte le età, e Cosenza lo ha accolto in un caldo abbraccio. Ma soprattutto ama la Calabria e già da ragazzo sognava di poter salire un giorno sul palco del teatro Rendano che ha definito uno dei più bei teatri d’Italia. Amo i calabresi che sono in tutto il mondo: “se dovessero tornare tutti in questa terra, non avremmo posto”, sottolinea con ironia. Viene dalla gente, dal popolo ed è stato contento, ha dichiarato, di aver potuto portare la gente semplice a teatro.
I suoi fan sono davvero tanti e in tutto il mondo, e la caratteristica di chi ama Nino D’Angelo e la sua musica è visibile anche dal continuo cambio generazionale perchè Nino è amato dai nonni ai figli, fino ai nipoti e le sue canzoni sono vere, sincere, genuine e autentiche.
L’artista napoletano, che ha alle spalle una carriera fatta di musica, ma anche di cinema e teatro è partita dalla periferia napoletana, dalla gente semplice. Ieri sera lo scugnizzo, il caschetto biondo più conosciuto d’Italia, ha regalato al pubblico cosentino tutte le hit degli anni ’80 come ‘Nu jeans e na maglietta’, ‘Maledetto treno’, ‘Sotto ‘e stelle’, ma anche canzoni come ‘Mentecuore’, ‘Nun te pozzo perdere’, ‘Carezza Luntana’ fino all’inno del Napoli “Quel ragazzo della Curva B”, cantato insieme al pubblico presente in teatro. Canzoni che lo hanno visto crescere e maturare fino a quella che è stata definita dalla critica “la svolta intellettuale e sociale” di brani come ‘Senza giacca e cravatta’, ‘Jammo ja”, ‘Jesce sole’.
Nino dal palco del Rendano ha raccontato la sua carriera 6.0 che rappresenta anche l’avvio di un progetto che proseguirà per tutto il 2017 e che culminerà in un triplo cd e che conterrà il dvd dello show del San Paolo, un disco di inediti e uno con i “maggiori insuccessi”, come li ha definiti l’artista.
GUARDA LA FOTOGALLERY – di Marco Belmonte