Ecco perché non ‘conviene’ costruire il nuovo Ospedale di Cosenza a Vagliolise

Il sindaco di Cosenza propone un nuovo Ospedale che si estenda dalla collina di Muoio fino al Mariano Santo unendosi a quello attuale

 

COSENZA – “Ho spiegato ad Oliverio alcune mie idee e i motivi per cui ritengo incompleto lo Studio di Fattibilità realizzato dalla Regione Calabria relativo alla valutazione del sito su cui far sorgere il nuovo Ospedale dell’Annunziata in Cosenza. Un Ospedale – spiega il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto – deve essere prima di tutto rispondente al soddisfacimento del diritto alla salute dei cittadini. E su questo punto siamo pienamente d’accordo. Un Ospedale poi è anche un elemento fortemente caratterizzante la città, e la sua ubicazione (o spostamento) modifica irreversibilmente i caratteri socio economici del tessuto urbano.

 

Questo aspetto è stato completamente trascurato dallo studio falsando la valutazione dei costi/benefici in termini comparativi, in riferimento alle diverse ipotesi prese in considerazione. Delocalizzare l’Ospedale spostandolo dalla zona sud della città vuol dire svuotare di contenuti attrattori un’area che sta già diventando periferia urbana. Significa dare un colpo mortale al centro storico depauperando ulteriormente le zone collinari della città e tutti i comuni delle Serre cosentine. Localizzare l’Ospedale (nel modo in cui è stato pensato) in zona Vagliolise vuol dire creare ulteriori elementi di separazione e di frattura su larga scala in un’area sulla quale noi stiamo intervenendo con operazioni di ricucitura degli spazi con l’obiettivo di creare un pezzo di città a dimensione più umana.

 

Le nostre previsioni progettuali sulla zona sono diverse. Ma su questo punto si potrebbe lavorare per trovare soluzioni condivise. Un’operazione urbanistica di questa dimensione genera trasformazioni urbane molto delicate e irreversibili sul territorio (non solo comunale) che vanno considerate nella giusta portata, altrimenti poi sarà inutile tra vent’anni “stracciarsi le vesti” come si fa adesso quando si parla del centro storico. La nostra proposta non è quella della ristrutturazione dell’Ospedale esistente ma quella di realizzare un nuovo Ospedale su un’area che si estende dalla collina di Muoio fino al Mariano Santo e che si unisce a quella del sito attuale.

 

Un nuovo Ospedale nel parco, e un parco in città che si allunga fino a quello già esistente, sul quale resterebbe solo la vecchia struttura a padiglioni del 1939 immersa nel verde. Un ospedale più umanizzato, dove si celebra il rito dell’urbanità. I nuovi concetti di sviluppo della città, che sono alla base della progettazione sostenibile, sono tutti orientati verso operazioni di riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano esistente e non verso attività di ulteriore espansione. Si qualificano se mai i contenitori vuoti esistenti, non se ne creano altri. Ho dimostrato ad Oliverio che attraverso la variante stradale già compresa nell’accordo sulla Metro, sarebbe possibile raggiungere agevolmente l’Ospedale entrando dallo svincolo di Cosenza Sud senza attraversare la città.

 

La viabilità da realizzare a Vagliolise sarebbe invece molto più costosa e invasiva sul tessuto urbano di Via Popilia. Inoltre spostando l’Ospedale potremmo dire per sempre addio allo svincolo a sud che era stato programmato dall’Anas. Detto questo io, –  conclude Mario Occhiuto sindaco di Cosnza –  come già più volte ribadito, non sono un “talebano” (né un grillino, né un comunista alla vecchia maniera). Penso che non si può dire solo “sì” oppure “no” su una questione di questa importanza. Non ho intenzione di imporre il mio punto di vista ma di creare nuove opportunità e vantaggi per la città. I problemi sono quelli che ho esposto e non possono restare irrisolti, ma sulle possibili soluzioni si può ragionare insieme.

 

Voglio precisare, per ogni valutazione conseguente, che sul territorio di Cosenza non può essere realizzato un bel niente senza accordo preliminare con il Comune. Inoltre c’è da dire che la costruzione dell’Ospedale potrebbe costituire una grande opportunità di riqualificazione del territorio, oltre che la realizzazione di un’opera finalizzata finalmente ad esigenze di natura sanitaria. Infine spero che quello di Oliverio non sia solo uno dei soliti annunci a scopo di rivalutazione politica personale. Ricordo che per l’Ospedale della Sibaritide fu annunciata addirittura l’apertura del cantiere nel lontano 2009, e di nuovo Oliverio rifece l’annuncio qualche anno fa. Ma per il momento non c’è neanche una pietra. Non ho capito poi quale sarà la provenienza delle risorse (300 milioni di euro) perché ho letto che in parte saranno private. In ogni caso lo stesso studio di fattibilità presentato indica in due anni i tempi occorrenti per la sola progettazione esecutiva, il che vuol dire che ne dovremo riparlare ancora per molto tempo”.

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