COSENZA – Dall’una di notte in sala d’attesa, senza la possibilità di avere una barella per stendersi.
E’ successo ieri ad un 48enne di Tarsia accompagnato d’urgenza dai familiari al Pronto Soccorso di Cosenza. L’uomo lamentava un forte mal di testa e violenti capogiri tali da rendergli difficile qualsiasi tipo di attività. Al loro arrivo in reparto, racconta l’anziano padre seduto in sala d’attesa dopo una notte insonne, “non c’era nessuno. Lo hanno visitato subito. Gli hanno fatto i prelievi del sangue, poi ci hanno detto di aspettare per la TAC. Ci avevano anticipato che ci sarebbero volute ore e che forse c’era da aspettare sino al mattino. Abbiamo però preferito non firmare per andare via perchè mio figlio sta ancora male e poi avremmo perso il turno e dovuto rifare la fila di nuovo. Finalmente verso le nove e mezza hanno fatto la TAC”. Dopo oltre otto ore di attesa l’uomo riesce ad entrare nel reparto di Radiologia e fare gli accertamenti. Ma il calvario non finisce qui. Non c’è il neurologo per fare la visita, lo hanno telefonato e bisogna aspettare che arrivi. “Ci hanno fatto credere che con questo nuovo Pronto Soccorso le cose sarebbero cambiate, – tuona l’anziano – ma invece è tutto come prima. Dicevano che era una struttura all’avanguardia, però non c’è neanche una barella per far stendere i pazienti. Mio figlio stava male ed ha dovuto dormire tutta la notte su una sedia di plastica. Abbiamo insistito, ma ci hanno detto di non assillarli. Il personale sembra che lavori, non ho visto nessuno con le mani in mano, però secondo me sono in pochi”.
‘Non siamo in una situazione emergenziale come quest’estate, – afferma il primario del Pronto Soccorso Francesco Crocco – ma sicuramente facciamo fatica a gestire tutti i pazienti soprattutto in questo periodo in cui si sono acuiti gli accessi legati ai cosiddetti ‘mali stagionali’. Non ricordo di questo paziente, purtoppo, mi capita di visitare oltre un centinaio di persone al giorno. Se fosse stato urgente, in codice rosso, gli avremmo fatto la TAC immediatamente, forse non è stato ritenuto necessario. Grazie alle prestazioni aggiuntive dei medici degli altri reparti disposte dall’amministrazione in questo periodo stiamo, riuscendo a tamponare la carenza di personale. Non siamo alla gogna come nei mesi scorsi”. Intanto ieri l’assessore comunale alla sanità di Cosenza, Massimo Bozzo, ha chiesto al Prefetto l’istituzione di una unità di crisi per monitorare le criticità dell’Ospedale Annunziata. La richiesta è stata avanzata al termine dell’incontro avuto da Bozzo con il direttore generale facente funzione dell’azienda ospedaliera, William Auteri. Bozzo ha sottolineato che la volontà dell’amministrazione è quella di ‘approfondire la situazione di estrema emergenza in cui versa il nosocomio cittadino, portando ad esempio, tra le altre, la paradossale situazione del reparto di radiologia interventistica che, per assenza di personale, è stato chiuso e per il quale era stata richiesta una deroga al termine di 45 giorni per assumere nuovo personale a tempo determinato’.