COSENZA – La lista nera che potrebbe cadere sotto i tagli riguarda quasi quaranta uffici postali della nostra provincia.
Poste Italiane prosegue nella politica dei tagli e delle chiusure dei piccoli uffici postali, perchè considerati poco convenienti. La situazione è stata monitorata a lungo, facendo la media di operazioni giornaliere, pensioni riscosse e altre prestazioni, i vertici aziendali hanno presentato il conto : 1200 uffici da chiudere in Italia, 101 in Calabria, 38 nella nostra provincia. Nel Cosentino rischiano di chiudere 14 uffici appartenenti alla filiale di Castrovillari ( Castroregio, Policastrello, S.Morello, spezzano Albanese stazione, Crosia, Piragineti, Trebisacce 1, Villapiana Lido, Corigliano 1, Destro, Montegiordano marina, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico e S.Filippo-Cetraro) e altri 24 della filiale cosentina ( Camarda di Aprigliano, Lorica, Torremezzo, Acquappesa, laurignano, Pollella-S.lucido, Guardia Piemontese, Guardia Piemontese Terme, Longobardi stazione, Magli, Maione, Redipiano, Timparello di Luzzi, Torano Castello Scalo, Paola A.D, S.Giacomo di Cleto).
Il sindacato dei postelegrafonici di Cisl, Cgil e Failp hanno messo su una vertenza nazionale, dichiarando lo sciopero delle prestazioni straordinarie dal 14 settembre al 13 ottobre e uno sciopero generale nazionale per il 12 ottobre.
Protesta che però è stata sospesa in quanto l’azienda ha capito che queste agitazioni avrebbero causato delle serie conseguenze .
Entro dicembre si attiverà un tavolo permanente per affrontare tutte le questioni aperte, dalla riorganizzazione dei servizi alle attività lavorative.
« Siamo fiduciosi », dice il segretario della Slp Cisl Calabria, Franco Sergio, « almeno una parte degli uffici postali destinati alla chiusura cercheremo di salvarli ».
Nei giorni scorsi, grazie ad un’iniziativa promossa dalla Comunità montana silana con la partecipazione di Slp Cisl, si è aperto uno spiraglio rispetto all’ipotesi di chiudere entro il 2012 decine di sportelli considerati poco redditizi; provvedimento che comporterebbe disagi sia ai lavoratori ma anche agli utenti.