Nuova udienza oggi per il processo che intende far luce sull”anomala’ gestione delle pratiche dell’Aterp di Cosenza. Stralciata la posizione del fratello di Antonio e Pino Gentile.
COSENZA – Alloggi popolari assegnati a persone che non ne avevano alcun diritto, realizzazione di manufatti e interventi edilizi in aperta violazione delle norme urbanistiche. Sono queste le irregolarità tra violazioni, favori e omissioni che la Procura di Cosenza avrebbe accertato nella gestione, apparentemente clientelare, degli uffici Aterp (Azienda Territoriale dell’Edilizia Popolare). A finire nel mirino degli inquirenti furono in tutto 26 persone (dirigenti, funzionari, imprenditori e assegnatari degli appartamenti). Tra questi diversi ‘colletti bianchi’ che operavano a stretto contatto il funzionario arrestato nell’Ottobre del 2012: Oscar Fuoco. Dodici le strutture che all’epoca furono poste sotto sequestro soprattutto nei quartieri di via Popilia e Serra Spiga. Dalle indagini sarebbe emerso un sistema che avrebbe consentito l’agevolazione di soggetti vicini a noti esponenti della criminalità organizzata.
Anche nei loro confronti Oscar Fuoco sembrerebbe che negli anni non abbia esitato ad elargire ‘piaceri’ in netto contrasto con le procedure pubbliche imposte dalla normativa vigente. Le indagini confluirono nell’operazione Malandrino definita così dall’appellativo che Oscar Fuoco si autoattribuì e di cui continuava a fare vanto nelle conversazione intercettate. Captazioni attraverso le quali sarebbe stata accertata anche la sua influenza nella nomina e rimozione dipendenti dell’Aterp. Per Oscar Fuoco oggi in aula presso il Tribunale di Cosenza il pm Domenico Frascino ha chiesto la condanna a quattro anni e due mesi di reclusione per i reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio, corruzione, falsità materiale ed ideologica. Per i due imprenditori edili Edoardo e Francesco Staffa (che per ‘cortesia’ avevano ristrutturato gratuitamente la casa di Fuoco) è stata invece invocata la pena ad un anno e quattro mesi di detenzione.
Richiesta l’assoluzione invece per: il figlio Oscarmaria Fuoco; Giuseppe Marchese, ex direttore generale dell`Aterp; Pietro Mari, direttore del settore tecnico dell`Aterp ex assessore provinciale all’Urbanistica; Sabina Barresi, dirigente del settore Pianificazione del territorio del Comune di Cosenza; Giuseppe Porco, Francesco Bruno; Fabrizio Intrieri; Ernesto Filice e Cosmo Baffo. Stralciata la posizione di Maria Leonetti moglie di Oscar Fuoco e dipendente dell’ufficio Anagrafe Comune di Cosenza e di Raffaele Gentile dipendente dell`Aterp sindacalista Uil fratello di Pino e Tonino Gentile. Tra i beneficiari delle presunte e illecite attività dell’uomo considerato l’anello di congiunzione tra le cosche e la pubblica amministrazione: Nino Gaetano Mazza (noto per reati di associazione mafiosa) e la moglie Wanda Pesce; Luigi Abbruzzese, Fioravante Bevilacqua, Vincenzo Bevilacqua e Mario Trinni, ritenuti sodali del clan degli “zingari”; Pierina Pranno sorella di Mario Pranno; Giuseppe Petrone; Emiddio Lanzino figlio di Ettore Lanzino; Romina Bevilacqua; Marcella Bevilacqua e Antonio Bevilacqua pregiudicati per reati contro il patrimonio. La sentenza è attesa entro la giornata di domani.