Ieri il bimbo si è seduto per la prima volta tra i banchi della scuola “Don Milani – De Matera”.
COSENZA – Antonio Maria è un bimbo di soli 7 anni, è uguale agli altri ma è, nello stesso tempo, “diverso”: non parla non cammina, non vede bene, non sente bene, ha un fortissimo ritardo cognitivo e non è autonomo in nulla. Il suo meraviglioso corpo manda messaggi a ciò che rimane del suo cervello che, però, non vengono codificati. Non esiste cura per la sua patologia, la leucomalacia periventricolare cistica; ma le terapie e lo stare insieme agli altri, sicuramente, lo aiuta. Proprio per questo l’ambiente scolastico per lui è importantissimo, ma – purtroppo – finora il bimbo non ha potuto frequentarlo. Perciò la sua mamma, Rosita Terranova, conosciuta ormai in città come mamma coraggio; ha lottato e ha portato avanti per circa due anni una battaglia legale e morale, per veder riconosciuto il diritto del proprio figlio di andare a scuola. E alla fine ce l’ha fatta.
Proprio Rosita Terranova, stamattina, ha raccontato ai microfoni di Rlb Radioattiva, come è stato il primo giorno di scuola per il piccolo Antonio Maria
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“Con profonda gratitudine, – dichiara Rosita Terranova – dedico l’immensa gioia che ha provato il mio adorato Antonio Maria durante il suo primo giorno di scuola alla mia splendida Famiglia, alla Dirigente scolastica Imma Cairo dell’Istituto “Don Milani – De Matera” di Cosenza in cui ho iscritto il mio bimbo, al corpo Docenti tutto, a tutto il Personale scolastico, ai dolcissimi compagni di classe di Antonio Maria, alle splendide Assistenti che viaggiano sul pulmino insieme a lui, al Comune di Mendicino – che pur non essendo obbligato ha fornito al mio bimbo tali figure professionali – e allo stimatissimo Avvocato Nadya Rita Vetere, senza il quale il mio adorato bimbo non avrebbe mai potuto vivere questa esperienza meravigliosa.
Con altrettanta profonda gratitudine, ringrazio tutto il Movimento NOI per il supporto sempre adeguato, giusto e profondamente umano che in questa mia battaglia non mi ha fatto mai mancare, offrendomi l’opportunità di avvalermi di questa mia personale, lunghissima e dolorosissima vicissitudine per aiutare chi – come mio figlio – è ancora vittima dell’abbandono istituzionale e civile. Ringrazio anche tutte quelle persone che non hanno compiuto il proprio DOVERE, poiché è proprio grazie a tutta la sofferenza che mi hanno fatto vivere per due anni e fino a questa mattina, che io ho compreso meglio il valore dell’onestà intellettuale e della correttezza. E come non ringraziare tutti Voi, amici miei carissimi, “virtuali” e non, per tutto l’affetto sempre dimostratoci! Infine, ma non per importanza, ringrazio con tutto il mio cuore mio figlio Antonio Maria per il giusto senso che riesce a dare sempre alla mia esistenza. Grazie di cuore a tutti! Grazie di cuore, figlio mio.”
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