Occhiuto parla e Cosenza crolla, il degrado sociale e strutturale imperversa nel centro storico

C’è poco da dire e ci sarebbe invece molto da fare per tentare di risolvere il degrado, sociale e strutturale che imperversa nel centro storico di Cosenza. Quicosenza, più volte si è occupato dell’emergenza Cosenza Vecchia, e oggi nel giorno della conferenza stampa di Occhiuto, intende ancora una volta far emergere quanto già sottolineato: Il centro storico di Cosenza cade a pezzi.

 

COSENZA – Uno dei quartieri di più antico impianto della città, che con la sua decadente bellezza sovrasta dall’alto la Cosenza vecchia: è il quartiere di Santa Lucia (o meglio ciò che rimane di quello che un tempo lo era). I continui crolli e gli ultimi incendi, hanno ridotto la parte antica della città in un cumulo di macerie; un arcipelago di palazzi sventrati; murature cadenti con pareti grondanti; ponteggi abbandonati; strade impercorribili con voragini nella pavimentazione e sporcizia inumana. Ciò che resta delle case (alcune senza solai o pavimentazioni), diventa una discarica a cielo aperto. L’emergenza nel nostro centro storico è continua. Dopo l’ultimo crollo, verificatosi lo scorso 28 agosto nel quartiere Santa Lucia, durante il quale alcune persone sono state costrette ad abbandonare la loro dimora; sale la preoccupazione e la paura per chi, invece, non avendo altra alternativa ha deciso di continuarci a vivere.

cucinaMa non solo nel quartiere di Santa Lucia, l’intero centro storico (ultimamente ricordato solo per le tristi tragedie che lo hanno caratterizzato); è ormai stato “raso al suolo”. Non resta più nulla di ciò che veramente era. Chi ha il coraggio di addentrarsi (e sono ormai pochi), nei suoi vicoli più antichi, nella sua rete di viuzze tortuose e piazze dimenticate, scorge solo il degrado che con il passare degli anni ha prevalso sulla storia. Una storia che ricordano in pochi e che le passate amministrazioni e l’amministrazione attuale (nonostante promesse e parole) hanno voluto cancellare. A poco sono serviti gli incontri e i vani progetti. E i residenti, ormai delusi e amareggiati, pensano che a poco servirà anche la conferenza di questa mattina.mattonelle pavimento

E’ arrivato il momento di fare meno parole e più fatti, di mettere in sicurezza quello che dovrebbe rappresentare un vanto della città dove le storie di degrado invece, sono diverse. L’ultima l’ha raccontata oggi anche Il Fatto Quotidiano, che ha ‘visitato’ un’abitazione in via Giuseppe Campagna dove vivono due fratelli.

Le loro condizioni sono disperate, fatiscenti, vergognose. Nell’ingresso di un palazzo che conserva ancora una struttura ad archi, storica, vivono due fratelli che però non hanno neanche i gradini per salire le scale, utilizzano una tavola di legno, perchè altrimenti si precipita nel vuoto. Se inciampi o metti il piede di traverso rischi di farti seriamente male. Dalle crepe nei muri si vede l’esterno, perciò le crepe sono consistenti e determinano un rischio cedimento. Un appartamento che chiamarlo così, nel 2017, in una città che il sindaco definisce “moderna” e “sostenibile”, è davvero un grande complimento. Una ‘pseudo cucina’ la definisce il residente che ha aperto le ‘porte’ della sua abitazione al giornalista: una vaschetta con una bacinella è il lavandino, ed è praticamente all’aperto perchè il muro laterale è crollato recentemente ed ha lasciato la ‘pseudo cucina’ a cielo aperto. Il pavimento della casa è una serie di avvallamenti, e prima o poi cederà.

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I due fratelli vivono in quella casa da 3-4 anni e nonostante l’appello più volte indirizzato al Comune, negli uffici gli hanno sempre risposto: “non abbiamo case, vedi se puoi trovare una casa in affitto” ma “mio fratello soffre di depressione cronica ed io non so come fare – dice il signore intervistato – sindaci su sindaci non hanno mai risolto il problema. E’ vero qui siamo abusivi ma prima avevo preso una casa in affitto a Santa Lucia, che perà è crollata, e io mi sono trovato a novembre, alle 8.00 di sera, in mezzo ad una strada. E sono venuto qui. L’alternativa a queste condizioni è dormire sotto un ponte“.cucina

Intervistata la consigliera delegata ai servizi sociali Alessandra De Rosa, risponde che “il Comune ha creato una task force per intervenire innanzitutto a livello sociale su tutte quelle che sono le problematiche che oggi afferiscono alla città storica con una mappatura completa delle persone che vivono nel centro storico, per poi passare ad una ricognizione degli stabili. Grazie al contributo dei comitati di quartiere stiamo intervenendo con azioni mirate – ha spiegato la consigliera – affinchè queste situazioni siano controllate e monitorate con l’ausilio delle altre istituzioni”.

Ma la gente ha bisogno di dignità e di rispetto, così come ribadito nella fiaccolata organizzata per ricordare le tre vittime del rogo di corso Telesio, Roberto, Antonio e Serafina. Quarant’anni di politica che hanno ridotto il centro storico e la sua gente in queste condizioni. E’ ora di muoversi perchè non si può consentire a nessuno di vivere così. C’è una parte di Cosenza che vive in condizioni disumane!

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