COSENZA – Ogni settimana, da anni, segnalano i problemi del quartiere. In risposta ricevono solo le bollette della Tari.
“Via Domenico Gaudio, prolungamento di Via A. Monaco, conosciuta anche come Via Muoio Piccolo, pur trovandosi nel Comune di Cosenza potrebbe benissimo essere paragonata ad una strada afghana. E’ infatti, da anni, una discarica a cielo aperto, con un asfalto pieno di voragini e un branco di cani che aggrediscono ferocemente chiunque passi. Basta fare una passeggiata a partire dal secondo curvone per accorgersi che la sporcizia la fa da padrone. Rifiuti di ogni genere abbandonati sui bordi della strada: scarti edilizi, materassi, pneumatici, frigoriferi, televisori, sacchetti contenenti chissà cosa ecc. In alcuni tratti se vai a piedi devi andare a salti per evitare i rifiuti. Poi le buche sull’asfalto, o meglio voragini che hanno causato più volte lo scoppio dei pneumatici o rottura di coppe dell’olio. E, dulcis in fundo, il branco di cani, alcuni di grossa taglia, che, a partire dal tramonto, ti aggrediscono sia se passi con la macchina (è bene tenere i vetri chiusi) o se vai a piedi (in questo caso devi portarti dietro un bastone e cercare di essere almeno in due).
L’ultimo caso ieri in cui una signora è stata aggredita e per fortuna salvata da un automobilista di passaggio. Il bello è che tale degrado viene costantemente segnalato da anni, almeno una volta a settimana, in tutti i modi, tecnologici e non, al Sindaco, all’Assessorato all’Ambiente, ai Vigili Urbani, a Ecologia Oggi, ma, a parte una volta all’anno, ripeto una volta all’anno in cui si fa una pulizia superficiale, tutto rimane come prima. Eppure tale strada è trafficata in quanto ormai è diventata una comoda bretella di collegamento fra Cosenza, l’INRCA e Mendicino e quindi è probabile che anche i mezzi comunali o quelli addetti alla pulizia passino più volte. Intanto a dicembre in media abbiamo pagato 300 euro di TARI (Tassa Rifiuti), per cui al danno la beffa”. Dagli uffici dei vigili urbani nessuna certezza. Probabilmente, informano, qualcuno ha preso in carico le segnalazioni, forse l’ufficio Ambiente dove, purtoppo, nessuno risponde.