DONNICI – Assemblea pubblica per parlare del programma di riduzione progressiva dei rifiuti.
“Nel nostro percorso di lotta – si legge nell’invito del Comitato Difesa Territorio Donnici – abbiamo spesso parlato di “rifiuti zero”, questa volta analizziamo la possibilità di ridurre costantemente i rifiuti, insieme all’ing. Flavio Stasi, referente regionale rifiuti zero. Invitiamo tutte e tutti a condividere questo cammino di conoscenza oggi presso l’Auditorium delle Vigne Alessandro Bozzo a Donnici alle 17.30. In più in vista delle elezioni regionali ed a seguito dei recenti disastri idrogeologici il Comitato Difesa del Territorio Donnici ribadisce di non voler rimanere ad ascoltare le vane promesse elettorali. “Siamo convinti – scrive il Comitato in una nota – che occorra, in primis, modificare radicalmente il rapporto tra uomo e territorio in modo da non imporre gerarchie e riscoprire, invece, quegli equilibri naturali dove ogni elemento è indispensabile alla vita.
Nella nostra regione questo triste panorama si acuisce sempre di più. Basta pensare a quanto ancora prevede di realizzare il Comune di Cosenza che, in un’area nella quale si sono verificate, nel corso del tempo, numerose alluvioni insiste nel voler costruire, a ridosso di un fiume, un centro di raccolta dei rifiuti che servirà un vasto bacino di utenze, eppure nel 2011 l’allora Assessore alla Protezione Civile, Damiano Covello che sta monitorando la situazione dichiarò che le zone più colpite dagli smottamenti sono sempre quelle a sud della città: Donnici, Albicello, C/da Badessa. Sottolineiamo, ancora una volta, la pericolosità di quest’opera che sorgerebbe in un’area di alto interesse agricolo (con vigneti DOC e frutteti DOP) e non farebbe altro che sustanziare una gestione dei rifiuti che, invece di decentrare, preferisce stoccare i rifiuti di Cosenza nel cuore produttivo di Donnici, con evidenti ricadute negative su tutta l’economia della frazione. Il CRC di Donnici sorge in un’area a rischio esondazione e non si può perseverare nel volerlo costruire.
Riteniamo che simili situazioni siano riconducibili alla pochezza progettuale di politici ed amministratori che non si curano del bene comune ma avallano solo peculiari interessi di parte, nonché ad una inadeguatezza culturale di fondo. La politica dei rifiuti, spesso, viene gestita non secondo una programmazione ispirata alla prevenzione, ma con interventi in emergenza non risolutivi che determinano una gestione inefficace. Tutto questo a fronte di un elevatissimo costo dell’intero ciclo dei rifiuti. Si è avanzato un progetto senza considerare quanto accadrà nell’area e nessuno ha inteso, realmente, coinvolgere la popolazione nelle scelte che riguardano la propria vita. In occasione delle elezioni regionali non vogliamo rimanere ad ascoltare le vane promesse elettorali. È il momento di riaffermare, con forza, che a parlare dovranno essere i fatti. L’epoca delle deleghe in bianco per noi è conclusa”.