Il disegno raffigurante un caprone ha allarmato i frequentatori della parrocchia.
COSENZA – Un caprone simile al belzebù è comparso ieri sul sagrato della chiesa di Santa Teresa a Cosenza. La presenza dell’immagine, spesso associata al satanismo, sui gradini della scalinata principale della nota parrocchia cittadina ha turbato i fedeli. Il parroco Don Dario però non intende cancellarla, almeno per ora. “L’obiettivo, – ha affermato – è lasciarla lì in modo che la possano vedere le forze dell’ordine e i frequentatori della chiesa. Da tempo chiedo che il sagrato sia tutelato e già il parroco che mi ha preceduto pensava a recintarlo. La scalinata è già luogo di culto. E’ il percorso che prepara il fedele alla preghiera. La prima messa è intorno alle 7.00 e gli operatori di Ecologia Oggi arrivano poco dopo le sei del mattino e fanno il possibile per pulire tutta la piazza. Ciò non toglie che dà fastidio che frotte di ragazzi si intrattengano durante la notte davanti un luogo che andrebbe rispettato”. A segnalare il disegno è stata anche la consigliera del PD Bianca Rende in un post su facebook.
“Questo ‘meraviglioso’ graffito – scrive Rende – campeggiava domenica mattina su un gradino della scalinata di accesso alla Chiesa di Santa Teresa. Non lo faccio mai, ma questa volta tagghero’ tutti i componenti della maggioranza comunale per chiedere loro fino a che punto vogliamo che continui l’oltraggio ad un ruolo sacro e nella memoria più cara di tutti i cosentini, prima di intervenire con azioni di vero decoro urbano. L’amministrazione non può non dare una risposta in termini di protezione, ascolto e vigilanza a chi la chiede. Opportuna l’ordinanza di divieto sull’uso del vetro. Ma ci fermiamo qui? La questione è ancora del tutto aperta. Il Comune resta sordo alle invocazioni di un Parrocco. Non è possibile scrollarsi di dosso ogni responsabilità scaricandola su una non meglio specificata inciviltà diffusa. Credo sia opportuno rimuovere il graffito. Andrebbe pulita tutta la scalinata ed il sagrato, riportandolo al colore originario (spesa necessaria, 2000 euro). Ma, proposta la questione al settore lavori pubblici, la risposta è stata che trattasi di area privata e in quanto tale, non si può fare nulla“.