Cosenza: vuole cambiare scuola, ma l’applicato di segreteria è ‘impegnato’ su facebook

Episodio di deplorevole negligenza nell’istituto Alberghiero Mancini di Cosenza. Protagonista un dipendente statale poco incline a svolgere le proprie mansioni.

 

COSENZA – “Stamattina è successa una cosa grave. Insieme ad un abitante del centro storico – scrive in una nota il comitato Piazza Piccola – ci siamo recati presso l’istituto Monaco per richiedere il trasferimento del figlio presso un altro istituto scolastico, ovvero il Mancini. All’istituto Monaco siamo stati accolti bene, con il preside in prima persona che ci ha accompagnato in segreteria e ci ha fatto compilare il nulla osta. Nulla osta che però, da quanto ci dice il preside, non ci verrà dato fin quando non verranno spediti i nulla osta degli studenti che dal Mancini vogliono passare al Monaco. La segretaria rendendosi molto disponibile ha provato a chiamare più volte l’altro istituto senza nessuna risposta. Allora ci consigliano di recarci personalmente al Mancini e far presente che il nulla osta verrà rilasciato solo quando invieranno i loro trasferimenti, e quindi di far iniziare le pratiche di iscrizione. Arrivati al Mancini, cosa troviamo? Il segretario che rideva e scherzava al telefono, mente con l’altra mano navigava felicemente su Facebook. Abbiamo atteso più di 15 minuti prima di essere presi in considerazione, durante i quali abbiamo chiesto l’utilizzo del bagno.

 

Richiesta che ci è stata respinta con l’aggiunta di un commento: “quando venite a scuola dovete uscire di casa già cacati e pisciati”. Anche su questo abbiamo sorvolato ed evitato discussioni. Quando finalmente il segretario si è degnato di ascoltarci, con tono nervoso ha iniziato a chiederci chi eravamo e a risponderci con arroganza ad ogni domanda. Ci viene fatto sapere che senza nulla osta non ci può dare il modello di iscrizione e che non erano problemi suoi, anche quando gli abbiamo fatto presente che la segreteria dell’altra scuola stava provando a contattarlo. Arrivati a questo punto , non sapendo più cosa fare e a chi rivolgerci abbiamo deciso di ritornare a casa e rinunciare per oggi. Ci vengono in mente alcune domande. È possibile che nelle ripicche e competizioni fra gli istituti a farne le spese sono sempre e solo i genitori e gli alunni? E questo il prodotto della buona scuola di Renzi? E poi, in un istituito scolastico, che dovrebbe formare i giovani all’educazione e al rispetto, si può rispondere in questi toni e avere atteggiamenti ‘i mianzu a Via a guapperia’? Ad oggi il problema non viene risolto, e l’ unico che ci ha rimesso è soltanto il povero ragazzo, colpevole solo di aver sbagliato indirizzo ed essersi ravveduto, e vedendo lo svolgersi dei fatti non ha potuto che sentirsi in imbarazzo e in colpa per il trattamento che hanno rivolto al suo genitore. La Buona Scuola continua a dare i suoi frutti. Marci”.

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