Il cadavere del giovane centrocampista del Cosenza Calcio, a ventotto anni dalla sua morte, è stato ritrovato in buono stato di conservazione.
ARGENTA (FE) – E’ avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri la riesumazione del corpo di Denis Bergamini. Nel cimitero di Boccaleone di Argenta in provincia di Ferrara, paese natale del calciatore morto a Roseto Capo Spulico all’età di ventisette anni, si sono svolte le operazioni che hanno consentito di disseppellirlo alla presenza dei periti nominati dalla famiglia Bergamini, dalla Procura di Castrovillari, dal gip Teresa Reggio e dall’ex fidanzata Isabella Internò. Dopo aver aperto la bara si è constato che nonostante siano trascorsi quasi trenta anni da quel tragico 18 novembre 1989 la salma è ancora in buone condizioni. Il cadavere di Denis è stato trasportato all’ospedale Sant’Anna in provincia di Ferrara per eseguire una Tac Tridimensionale. L’esame servirà a stabilire se il decesso del centrocampista del Cosenza Calcio è avvenuto realmente dopo che il ragazzo colto da un raptus suicida si è lanciato sotto un camion oppure se sia stato ucciso prima. Si tratta della seconda riesumazione del corpo di Denis Bergamini dopo la prima avvenuta cinquanta giorni dopo la sua morte.
Ad assistere all’iter anche i legali difensori della famiglia Bergamini e della Internò attualmente indagata per omicidio volontario in concorso con Raffaele Pisano il camionista di Rosarno che guidava il mezzo sotto il quale è stato ritrovato il giovane calciatore privo di vita sulla statale 106. Il giorno della sua morte Bergamini all’improvviso pare abbia lasciato i suoi compagni di squadra per andare dalla sua fidanzata e cercare di convincerla a partire con lui all’estero imbarcandosi a Brindisi. Una teoria che però ha poco convinto i familiari dato che ormai la relazione con la Internò stava volgendo al termine e che il giorno successivo era prevista una gara fondamentale per il campionato. I sospetti della sorella gemella Donata Bergamini hanno convinto nel 2015 il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla a riaprire il caso ormai da tempo archiviato. Saranno necessari quattro mesi per avere i risultati degli esami necroscopici che prevedono, oltre alla Tac Tridimensionale, numerose analisi tra cui il test sui capelli per ricercare tracce di farmaci o droghe.
La riesumazione del corpo di Denis Bergamini consentirà inoltre di fare chiarezza sulla presunta evirazione del ragazzo. In una perizia redatta nel 1990 dal medico legale Francesco Maria Avato, ignorata dalla magistratura, sembrerebbe che al giovane siano stati asportati gli organi genitali prima del suo ritrovamento. All’epoca però il procuratore Giacomantonio liquidò tale ipotesi, non considerando gli esiti a cui era giunto Avato, parlando in generale di ferite al bacino: “Bergamini ha subito una devastazione di tutta la zona del bacino. La perizia fatta a suo tempo non ha dimostrato che le lesioni subite dal giocatore, che sono quelle descritte, siano state provocate volontariamente, ma sono piuttosto la conseguenza di uno schiacciamento della zona del bacino da parte delle ruote di un mezzo pesante”. Da quella famigerata perizia però si evinceva altro, ovvero la morte da dissanguamento seguita all’evirazione. Una ipotesi che potrebbe avvalorare il movente passionale del presunto omicidio di Bergamini e quindi il pieno coinvolgimento dell’ex fidanzata che avrebbe assecondato la falsa verità sul suicidio facendo ritrovare il corpo del ragazzo, già morto, sotto un tir.