Farmacista cosentino in manette per contrabbando di farmaci, le intercettazioni: “Io la strada te la imparo poi vedi tu”

I carabinieri del Nas hanno sequestrato la farmacia Verre a Sant’Ippolito e arrestato il titolare ed il presidente di una squadra di ciclisti.

 

COSENZA – L’accusa è di commercializzazione illecita di farmaci dopanti e truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale per 700mila euro. I militari del Nas hanno eseguito all’alba l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza, Giusy Ferrucci, su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza. I due soggetti sono entrambi cosentini, Antonio Verre 63 anni (farmacista) finito in carcere e Aldo Tarditi 67 anni (dirigente di una società sportiva dilettantistica di ciclismo) sottoposto agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta aperta dalla procura di Cosenza risultano indagate altre cinque persone (tra cui Filippo Verre classe 1949 a cui è ora vietato esercitare la professione di medico chirurgo, Romano De Paola e Francesco Savaia sottoposti ad obbligo di firma) per aver messo in commercio, attraverso canali illeciti, farmaci dopanti destinati ai ciclisti dell’associazione.
farmacia verre 02

Si tratta di un medico di base, fratello del farmacista, a cui risalgono i ricettari con cui venivano prelevati i farmaci e concretizzata la truffa, una dipendente della farmacia, accusata di esercizio abusivo della professione sanitaria, non essendo risultata in possesso dei titoli necessari ed esercitare all’interno della farmacia, e tre ciclisti dell’associazione accusati di aver acquistato ed utilizzato illecitamente i farmaci dopanti. La farmacia Verre è stata sequestrata nella frazione di Sant’Ippolito, a Cosenza. Il valore del sequestro è stimato in circa 734.000 euro, somma pari all’entità della truffa stimata. Ad insospettire le forze dell’ordine l’enorme mole di ricette per il rilascio di anabolizzanti che transitavano dalla farmacia Verre. Documenti medici di cui si è accertata l’inesistenza dei pazienti a cui erano intestate le ricette e la natura fittizia dei dottori che avrebbero prescritto il farmaco.

 

L’agente dopante più gettonato era l’Aranesp 300 o 500 a totale carico del servizio sanitario nazionale che potrebbe essere somministrato solo in base a particolare piani terapeutici. A questo si aggiungevano altri farmaci ad azione anabolizzante quali Igantibe, Zutectra, Azilect e Andriol. Le ricette ‘anomale’ ammontano ad un totale di 574mila euro (in un solo anno, ad esempio il 2011, con 80 ricette l’organizzazione criminale era riuscita a spacciare farmaci per un valore pari a 107mila euro) per le quali il dottor Verre Antonio ha richiesto ed ottenuto il rimborso dal Servizio Sanitario Nazionale. In totale la consorteria era riuscita ad immettere nel mercato nero degli anabolizzanti oltre 800mila euro di farmaci prescritti a pazienti mai esistiti. Le ricette prima di essere spedite all’Asp per il rimborso venivano mescolate insieme a quelle regolari.

 

Tra i termini usati quello di corone dorate per indicare l’Andriol ovvero testosterone undecanoato a cui il De Paola è risultato positivo nel corso del controllo antidoping nel settembre 2014. Al Tarditi il ciclista fa presente a volte di essere stato sottoposto a ‘colazioni’ troppo forti che lo avevano portato a ‘tremare tutto’, la risposta che riceve è banale e poco rassicurante: “non ci sei abituato”. 

 

INTERCETTAZIONI:

Verre A.: Ditemi tutto

Tarditi: Non mi ricordo dove l’ho nascosta, il prezziario me lo potete scaricare di nuovo=

Verre A.: Va bene se non ce la faccio stasera, nella giornata di domani sicuramente si

Tarditi: Grazie che l’ho nascosto così bene che non mi ricordo avete capito?

Verre A.: Eh questo succede

 

Emblematica la figura del Tarditi, che come si legge nell’ordinanza di custodia cautelare, usando un linguaggio criptico parlano chiaramente di sostanze dopanti da somministrare ai corridori: “il ciclista, se non si fa la puntura non può fare il ciclista, così mi hanno detto. No per bocca, ma sempre nel sangue. Gli alteti viaggiano perché vanno al rifornimento”. In più Tarditi per dosare al meglio i cocktail per De Paola gli consigliava di sottoporsi ad esami ematici per poi trasmettegli il referto in modo da miscelare i farmaci. Grazie ai suoi consigli, secondo gli inquirenti, De Paola sarebbe riuscito a migliorare le prestazioni agonistiche fino a classificarsi 2° assoluto e 1° di categoria alla Marathon del Parco Nazionale della Sila, nota competizione in mountain bike. 

 

Il ragionamento di Tarditi è sintetizzato in una conversazione con De Paola: “Chi vuole andare al naturale in parte mi da fastidio. Io ne ho uno in macchina che non vuole prendere nemmeno le cose normali cioé non anormali, le cose elementari. Come se tu volessi venire a Castrovillari senza andar al rifornimento per mettere la nafta. Non è possibile hai capito il ragionamento? Siete ragazzi puliti e vi devo insistere in altri modi. Ma almeno le cose minime vanno prese. Io la strada te la imparo poi vedi tu”. De Paola confuso però risponde: “ammesso che io vinca queste gare da quattro soldi, cosa mi cambia nella vita? alla fine lo sport è bello perché ti fa stare in forma, ti fa stare con gli amici e condividi una passione- Le competizioni che faccio a me piacciono perché cìè un regolamento e si va con armi pari. Nel momento in cui la gente inizia a imbrogliare io non ci provo gusto”.

 

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