COSENZA – Tre giorni di pellicole made in Calabria.
Stasera alle 21 il debutto della prima edizione della rassegna di cortometraggi ‘Assaggi di Cinema’, nella Sala Quintieri del Teatro Rendano. Un’iniziativa che si chiuderà il 26 settembre con l’obiettivo di promuovere il talento di giovani registi e interpreti calabresi. L’evento patrocinato dall’Amministrazione comunale di Cosenza, organizzato dall’associazione culturale IDEA e dal curatore Andrea Solano avrà come ospiti: il regista Samuel Mac Fadden e l’autrice Marilena Dattis (mercoledì 24 settembre) i videomakers: Andrea Belcastro, Giovanni Stefano Rodia, Fabrizio Nucci, Nicola Rovito (giovedì 25 settembre); Gianfranco Confessore, Domenico Barbato, William Onorato e Fabio Nigro (venerdì 26 settembre). In programma vi è la proiezione dei cortometraggi e a seguire un talk- show con gli autori, i registi e gli interpreti delle produzioni.
Cinema, ma con gusto. Le proiezioni dei corti, infatti, saranno introdotte da un delizioso momento di degustazione di prodotti made in Calabria. Ad andare di scena stasera sarà il mediometraggio interamente girato nel centro storico di Cosenza “The fight” del giovane regista statunitense cresciuto in Calabria Samuel Mac Fadden. “The Fight” ha come interpreti principali Federica Montanelli e Stephan Gezzar e Mario Stancati. Interamente girato a Cosenza da una troupe calabrese racconta tre giorni della vita di Mohamed, un clandestino di Kelibia, un Harraga che ha attraversato il Mediterraneo in cerca di fortuna. Il film si concentra sulle speranze, i sogni di riscatto di un giovane tunisino di 19 anni, emigrato clandestinamente in Italia, in una Cosenza ipnotica e notturna che si estende come territorio fisico e metafisico allo stesso tempo nel quale il giovane protagonista si trova a lottare, combattere, per realizzare le proprie ambizioni.
Nel corso della serata sarà presentato il libro “Sapore di Cinema”, una vera e propria dichiarazione d’amore per la settima arte. L’autrice, Marilea Dattis, realizza un racconto interamente scritto utilizzando titoli di film, 923 per l’esattezza. Non solo, questa opera racchiude in sé ben 999 battute cinematografiche raggruppate secondo filoni tematici, quelle che l’autrice, nel corso degli anni, ha avuto cura di appuntare ovunque si trovasse e su supporti di vario genere. Un omaggio, dunque, alle “parole” del cinema. Il risultato è una storia sui generis che vuole dimostrare come i titoli, da soli, raccontino una storia; che non è solo la storia raccontata nel film, ma è la storia del Film.