L’appello di Padre Fedele ignorato da Comune ed istituzioni è stato accolto dal leader del Movimento Diritti Civili.
COSENZA – L’accorato appello del Paradiso dei poveri di Padre Fedele e dei suoi due collaboratori Giovanni Valentino e Teresa Boero, ignorato dal Comune e dalle altre Istituzioni, è stato raccolto da Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e delegato della Regione per la tutela e promozione dei diritti umani. Nei giorni scorsi Giovanni Valentino aveva denunciato il dramma dei bambini indigenti per i quali manca il latte che ogni giorno il Paradiso dei poveri distribuisce gratuitamente. Da qui l’accorato appello del Paradiso dei poveri, rimasto purtroppo per giorni inascoltato. Nessuna risposta dal comune e da altre istituzioni. Di fronte a tanta indifferenza e insensibilita’ e’ ancora una volta intervenuto Diritti Civili che ieri ha dato un nuovo contributo alla struttura di accoglienza di Padre Fedele per un primo acquisto di alcuni quintali di latte (che saranno distribuiti a partire da lunedi’) per fronteggiare per un po’ l’emergenza dei bambini poveri.
Fabbisogno di latte per i bambini poveri che sara’ ogni mese assicurato e regalato dal responsabile di Diritti Civili. “Sono contento e orgoglioso di continuare ad utilizzare in questo modo, per fini meramente umanitari, la indennita’ (800 euro netti al mese, non molti ma neppure pochi) che percepisco dalla Regione per il mio ruolo istituzionale – ha dichiarato – alla fine del mio mandato, che come ho annunciato lascerò tra pochi mesi (dopo che avro’ ultimato il Cimitero dei Migranti, l’opera che mi sta molto a cuore), documentero’ tutti gli aiuti (sino all’ultimo euro) erogati in questi mesi”. “A Natale avevo offerto il pranzo ai poveri dei nostri container, in via degli Stadi, gestiti da Padre Fedele – ha proseguito Corbelli – avevo sempre per i poveri di Padre Fedele consegnato a fine anno numerosi pacchi dono. Ho pagato per alcuni mesi il custode, per la notte, dei due container. Ho coperto le spese per riparare il guasto alla centralina elettrica che ha causato un blackout per quasi due giorni nei container.
Prima di Pasqua avevo offerto il pranzo dell’integrazione, un centinaio di persone tra immigrati e indigenti del Lametino, organizzato ogni anno dall’Associazione di Volontariato Assoagry di Amato (Cz) .Tanti altri sono stati gli aiuti (diversi gia’ resi noti; come, tra gli altri, quello ad Aruna, il giovane migrante, a cui, all’ospedale di Catanzaro, hanno dovuto amputare le gambe, a quello del povero bracciante di Corigliano che viveva con il figlio in una baracca) che ho dato con la mia indennita’. A Padre Fedele sono molti anni che lo sto personalmente aiutando consegnandogli, in diverse occasioni, quintali di generi alimentari e anche vestiti per i suoi poveri – ha concluso – continuero’ a coprire ogni mese il fabbisogno del latte per i bambini indigenti di Padre Fedele, continuero’ ad aiutare i poveri, gli immigrati, i cosiddetti ultimi (che per me resteranno sempre i primi) come faccio, con passione e soddisfazione, da una vita”.
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